«Il nostro dovere non è soltanto di custodire questo tesoro prezioso, come se ci preoccupassimo unicamente dell’antichità, ma di dedicarci con alacre volontà e senza timore a quell’opera, che la nostra età esige, proseguendo così il cammino, che la chiesa compie da venti secoli», così si esprimeva Giovanni XXIII nel suo celebre discorso Gaudet Mater Ecclesia l’11 ottobre 1962, dando inizio al Concilio Vaticano II, ponendo così in connessione – per quanto concerneva il patrimonio dottrinale della Chiesa – il passato con il presente e il futuro.
Questo è stato il medesimo intento della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi del quinquennio appena concluso: ricordare i 40 anni della pubblicazione del Documento di base Il rinnovamento della catechesi (2 febbraio 1970), riproponendo all’attenzione di tutte le componenti della comunità ecclesiale le linee portanti del documento; segnalare le nuove sfide con cui devono fare i conti oggi l’evangelizzazione e la catechesi e delineare le nuove esigenze pastorali a cui la Chiesa italiana deve far fronte nel contesto del nostro paese, profondamente mutato rispetto a quarant’anni fa.
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