Risposta del Sottosegretario di Stato per l'istruzione all'interrogazione parlamentare riguardante il contrasto alla violenza contro le donne
Camera dei deputati
Seduta del 26 settembre 2017
Risposta del Sottosegretario di Stato per l’istruzione, l’università e la ricerca all’interrogazione n. 2-01888 riguardante “Iniziative volte a promuovere la formazione e la sensibilizzazione degli studenti in ordine al contrasto della violenza contro le donne, nell'ambito dell'offerta formativa scolastica”
GABRIELE TOCCAFONDI,
Sottosegretario di Stato per l'Istruzione l'università e la ricerca. Grazie, Presidente. L'argomento sul quale verte l'interpellanza in discussione rientra tra quelli, come abbiamo ascoltato, che maggiormente stanno interessando l'opinione pubblica, stante l'allarme sociale provocato dai non pochi episodi di cronaca riportati negli ultimi tempi anche dai mezzi di informazione. Si ringrazia, pertanto, l'onorevole interpellante per averlo riproposto anche in questa sede, dando così occasione per un'ulteriore riflessione sul fenomeno e sulle strategie di contrasto da portare avanti per combatterlo. Si concorda pienamente sulle considerazioni espresse nell'interpellanza, cioè che l'unica risposta efficace alla violenza contro le donne è diffondere a tutti i livelli della società la cultura del rispetto e che la violenza contro le donne non è un fenomeno di natura episodica né emergenziale bensì un problema culturale che presuppone la necessità dell'adozione di apposite politiche educative e sociali finalizzate ad arginarlo per poi, auspicabilmente, eliminarlo del tutto.
Questo obiettivo può essere perseguito affermando con determinazione, fin dalle più giovani generazioni, il principio della parità tra i sessi, che non è solo un diritto fondamentale ma rappresenta la considerazione necessaria affinché si realizzi una società giusta e pacificata. Come ha evidenziato la stessa Ministra proprio ieri in occasione de “Le scuole contro la violenza sulle donne. Oltre l'indignazione, l'impegno!”, iniziativa di mobilitazione culturale, lanciata dalla Regione Lazio e proposta a tutte le scuole del territorio per la giornata del 25 dicembre: dobbiamo combattere questi squilibri e promuovere un'educazione al rispetto dei diritti di ogni persona, così come è stabilito nella nostra Costituzione all'articolo 3. E farlo quotidianamente, non soltanto per effetto della suggestione del momento, della rabbia nata dalle vicende che scuotono le nostre coscienze. La scuola e le istituzioni giocano un ruolo di primo piano.
Le nostre scuole possono svolgere, difatti, una funzione fondamentale, in quanto sono un luogo di osservazione e di intervento privilegiato. Grazie all'assidua frequentazione, la comunità educante può cogliere i segnali che portano all'emersione delle violenze subite dalle giovani e può fare molto in termini di prevenzione.
Il MIUR è, quindi, ben consapevole di svolgere al riguardo un ruolo centrale, essendo il sistema educativo lo strumento principe per efficaci iniziative di contrasto.
A ciò ha dato un impulso fondamentale la legge n. 107 del 2015, che richiama la Convenzione di Istanbul del 2013, che al comma 16 assicura, attraverso il Piano triennale dell'offerta formativa, l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori. Le azioni intraprese a seguito dell'introduzione della norma citata spaziano nei campi più diversi: dalla formazione degli insegnanti al piano in dieci azioni per una scuola aperta, inclusiva e innovativa, finanziato con i fondi del PON per la scuola, al tavolo di lavoro con l'Associazione editori italiani, finalizzato ad introdurre, nei libri di testo, un linguaggio e dei contenuti che superino gli stereotipi sessisti, ma anche per evidenziare il contributo delle donne in tutte le discipline. Si tratta di una scelta importante che ribalta l'attenzione nei confronti di questa componente della nostra società, ancora purtroppo vittima di pregiudizi e di preconcetti culturali.
Inoltre, a seguito di quanto sancito dal citato comma 16 della legge n. 107, il Ministero dell'istruzione sta lavorando alla stesura di linee-guida che indirizzino tutte le istituzioni scolastiche autonome ad una riflessione e ad un approfondimento sui temi legati alla prevenzione di ogni forma di violenza e discriminazione. Anche al fine di avviare un ampio confronto sul documento, con nota n. 619 del 16 giugno 2017, è stato emanato un avviso di manifestazione di interesse volto all'istituzione di un Osservatorio nazionale per il monitoraggio e la promozione di iniziative in ambito educativo e formativo sui temi della parità tra i sessi e della violenza contro le donne. Come ogni anno, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il MIUR, con nota n. 8656 del 24 novembre 2016, ha invitato le scuole di ogni ordine e grado, nell'ambito della loro autonomia, alla realizzazione di attività sul tema e all'utilizzo del portale nazionale
noisiamopari.it, che raccoglie le buone pratiche attivate nel mondo della scuola sul tema delle pari opportunità.
Si segnala, infine, che, con nota n. 705 del 28 giugno 2017, è stato emanato l'avviso per la Giornata nazionale della scuola, ai sensi dell'articolo 6 del decreto n. 663 del 1° gennaio 2016, dedicata alle migliori pratiche didattiche sviluppate da docenti, studenti e istituzioni scolastiche in conformità con il quarto e quinto obiettivo dell'agenda 2030, riguardanti, rispettivamente, l'educazione e l'uguaglianza di genere, con particolare attenzione verso la lotta a ogni forma di discriminazione e di violenza nei confronti di donne e bambine nonché verso l'eliminazione di ogni pratica abusiva.
Concludendo, educare al rispetto e alla parità tra i sessi, come già affermato dalla Ministra Fedeli, vuol dire anche rafforzare le bambine, le ragazze e le donne, assicurando loro libertà di scelta per la propria vita personale e professionale, e ribadire che non ci sono strade che non sono percorribili per via del loro sesso e che l'unica via per la loro realizzazione personale risiede nelle loro capacità, nei loro talenti e nei loro sogni.