NapoliSeminaristi "porta-parola"
Dallo scorso dicembre il «dopo Messa» in alcune parrocchie di Napoli, dove svolgono il loro tirocinio pastorale i seminaristi della diocesi partenopea, è stato più animato del solito. La comunità del Seminario, infatti, ha aderito al progetto «LeggiAvvenire, scrivi solidarietà» impegnandosi nella diffusione domenicale del quotidiano cattolico. Un’iniziativa che è stata incoraggiata dal rettore e vescovo ausiliare Salvatore Angerami, con l’assenso del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli.
I seminaristi, quindi, sono diventati dei «Portaparola » con l’obiettivo di diffondere sul territorio l’informazione di ispirazione cristiana e, grazie al ricavato dell’iniziativa, creare un fondo di solidarietà per loro compagni di studi che hanno maggiori difficoltà economiche. L’iniziativa vede per ora impegnati 14 seminaristi in e 12 parrocchie. In poche settimane il numero delle copie di Avvenire distribuite la domenica è quasi raddoppiato, arrivando a 235.
Già da qualche anno, racconta don Lello Ponticelli, coordinatore del progetto, «Leggi Avvenire, scrivi solidarietà » è presente in alcune parrocchie della diocesi di Napoli «in modo abbastanza capillare e con il coordinamento del Gruppo Famiglia interparrocchiale. In particolare – aggiunge il sacerdote – nelle parrocchie dell’iso- la di Procida si distribuiscono circa 300 copie, il cui ricavato sostiene la solidarietà. Queste esperienze hanno fatto venire l’idea di estenderla anche ad altre realtà come il Seminario».
È da lì, infatti, secondo Ponticelli, che parte la formazione di «apostoli a tutto campo per una Chiesa 'in uscita' e anche la 'buona stampa' è una forma di apostolato». Per i formatori del Seminario, inoltre, la lettura di Avvenire rappresenta un momento importante della formazione culturale, ma anche spirituale e pastorale dei seminaristi. A questo aspetto si aggiunge la promozione della solidarietà a favore dei seminaristi che si trovano in difficoltà economiche: «Come educatori ci siamo accorti delle crescenti difficoltà delle famiglie dei nostri seminaristi – nota don Ponticelli –. Certo, nessuno di loro è impedito nel proseguire il cammino formativo per motivi economici grazie alla generosità del cardinale e quella di tanti parroci. Ma aderire come Seminario all’iniziativa «Leggi Avvenire, scrivi solidarietà» e creare così una cassa comune, frutto delle fatiche degli stessi seminaristi, permette di esprimere concretamente il valore della 'comunione dei beni' e di venire incontro alle emergenze dei compagni maggiormente in difficoltà o ad altre piccole attività di beneficenza ». Questa esperienza, racconta Pio Sinisi, uno dei seminaristi impegnati nell’iniziativa, «permette di ricambiare con un gesto concreto, come la diffusione della buona stampa, l’affetto delle persone verso il Seminario e la vicinanza ai seminaristi. E poi sosteniamo anche altre attività di solidarietà sul territorio. Un modo che ci fa entrare nella cultura della 'restituzione', assaporando la logica evangelica della gratuità». Infine, aggiunge Sinisi, questo impegno è anche un modo «per ringraziare Avvenire per l’attenzione crescente dimostrata alle questioni del Sud, non ultima le inchieste sulla terra dei fuochi, amplificando una questione tenuta nel buio per troppo tempo. Se sognare insieme significa costruire una realtà concreta in divenire, allora la strada intrapresa è quella giusta. Crescere in quella condizione che ci chiama ad essere futuri presbiteri e discepoli della gratuità».