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 Dalle diocesi - Archivio - 2016 - Febbraio - A Bagheria il pioniere del cinema parrocchiale 
PalermoA Bagheria il pioniere del cinema parrocchiale   versione testuale
Una preziosa donazione di manifesti cinematografici degli anni Trenta e Quaranta, quando in città era ai suoi fulgori il cinema parrocchiale è stata donata dal cinefilo Masino Di Salvo, assiduo frequentatore delle sale parrocchiali, alla parrocchia del Santo Sepolcro dove l’allora parroco monsignore Domenico Buttitta aveva fondato e gestiva una sala cinematografica. “L’unica condizione che ho posto è che si realizzi un piccolo museo del cinema – dichiara Di Salvo – desidero infatti, che si mantenga questa memoria in una comunità che grazie a lui crebbe anche dal punto di vista dell’emancipazione sociale”. Tra questi “Luce nelle tenebre con Alida Valli, “Silenzio di gira” con Rossano Brazzi, “La fontana della vergine” di Ingmar Bergman e “Uragano” di John Ford che Di Salvo sottrasse dalla bacheca pubblica parrocchiale. In proposito l’attuale parroco don Filippo Custode ha disposto che alcuni manifestai trovino collocazione nella stessa sala dove si proiettava e gli altri in una stanza museo al piano superiore. Peppuccio Tornatore nel suo film “Nuovo cinema Paradiso”, vincitore del premio Oscar, si ispirò proprio a lui quando nel film si vedeva la scena del sacerdote che tagliava la pellicola, allorquando sullo schermo apparivano i protagonisti del film che si baciavano. In effetti il parroco inseriva un foglio di carta davanti l’obiettivo del proiettore per impedire la visione agli spettatori. L’antesignano del cinema parrocchiale è stato ricordato dalla comunità parrocchiale del Santo Sepolcro, dove fu parroco per oltre 50 anni (dal 1931 al 1981), con una cerimonia in occasione del 30° anniversario della morte con una conferenza alla quale hanno partecipato lo stesso Masino Di Salvo ed altri appassionati e testimoni del cinema a Bagheria come Mimmo Aiello, Biagio Napoli e Mimmo Buttitta. “Monsignore Buttitta era un avanguardista per le sue idee – ha detto Mimmo Buttitta – e bisogna ricordarlo adeguatamente per ciò che fece soprattutto dal punto di vista sociale con le donne che frequentavano, caso rarissimo le sale cinematografiche e successivamente con la realizzazione di alcune opere a vantaggio del popolo”. Nel corso del suo ministero, monsignore Buttitta, fondò l’Opera Pia “San Sepolcro” con lo scopo di assicurare assistenza morale, sociale e religiosa sia ai piccoli, ai giovani e agli anziani, oltre che aiuto materiale ai più bisognosi. Realizzò il Convitto San Domenico che sin dal primo anno accolse circa 200 bambini, 40 dei quali venivano scelti fra orfani e poveri della parrocchia che venivano ammessi gratuitamente alla frequenza. Successivamente realizzò la Casa di riposo “San Giuseppe” per gli anziani bisognosi. Completate le opere sociali, monsignore Buttitta realizzò alcuni complessi per la villeggiatura estiva in località “Traversa”, dove venne realizzata anche una Cappella per la celebrazione della santa messa domenicale e festiva e un altro complesso venne realizzato in località “Consuona” rimasto incompleto a causa della sua morte, avvenuta il 20 agosto 1985”. In proposito  la nipote Mariella Buttitta e Filippo Restivo hanno allestito una mostra fotografica e dei documenti a appartenuti allo zio che rimarrà aperta tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19. “Mio zio ha segnato un epoca – dichiara la nipote – in città sono ancora tanti i fedeli che lo ricordano per le numerose attività anche a scopo sociale che promosse”.

Pino Grasso

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