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Marcia per la Pace   versione testuale
Fu del 31 dicembre 1968 la prima Marcia di Capodanno a Sotto il Monte - Bergamo (23 Km) dal titolo “La pace non è americana, come non è russa, romana o cinese; la pace vera è Cristo” (padre Davide Turoldo), voluta per contestare il modo consumistico di iniziare l’anno e per appoggiare l’impegno per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.
Da allora le Marce della Pace diventeranno momenti di sensibilizzazione sui problemi urgenti della società civile ed ecclesiale. Si iniziò uno studio più approfondito e una azione più decisa in favore dell’obiezione di coscienza al servizio militare.
 
Il tema fu discusso in due tavole rotonde a Padova e a Bologna e fu poi oggetto di ulteriore approfondimento in due marce della pace, una a Peschiera nel 1969, con sit-in dinanzi al carcere della città dove erano detenuti i primi obiettori, e l’altra a Filetto, in Abruzzo, nel 1970, con la discussione sul singolare caso “Dreifegger”.
Le marce vennero dedicate al tema della “Giornata Mondiale della Pace” istituita da papa Paolo VI, il primo giorno dell’anno, fin dal 1968.
Così i temi scelti ogni anno dal Papa possono considerarsi altrettanti capitoli di un trattato sistematico sulla pace, e le riflessioni di Pax Christi, proposte durante la marcia di capodanno - sempre affollatissima, soprattutto di giovani - altrettante applicazioni alle situazioni concrete emergenti nel contesto italiano e internazionale.
 
49ª Marcia per la pace  07/12/2016 49ª Marcia per la pace
«La non violenza: stile di una politica per la pace»

Questo il titolo del Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace, la quarta di Papa Francesco. La violenza e la pace sono all'origine di due opposti modi di costruire la società. Il moltiplicarsi di focolai di violenza genera gravissime e negative conseguenze sociali: il Santo Padre coglie questa situazione nell'espressione "terza guerra mondiale a pezzi". La pace, al contrario, ha conseguenze sociali positive e consente di realizzare un vero progresso; dobbiamo, pertanto, muoverci negli spazi del possibile negoziando strade di pace, anche là dove tali strade appaiono tortuose e persino impraticabili. In questo modo, la non violenza potrà assumere un significato più ampio e nuovo: non solo aspirazione, afflato, rifiuto morale della violenza, delle barriere, degli impulsi distruttivi, ma anche metodo politico realistico, aperto alla speranza.

 22/04/2009 Le Marce per la Pace dal 1999 al 2015
 15/12/2008 Le Marce per la Pace dal 1968 al 1998