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S.E. Mons. Marcello Semeraro   versione testuale
Vescovo di Albano

La liturgia è deposito della fede celebrato e comunicato per mezzo di segni 
 
- Nella celebrazione liturgica non solo si compie oggi, qui e per noi la storia della salvezza (cf SC 5-7; CCC 1104), la Chiesa viene edificata e manifesta la sua identità (cf SC 2), ma è pure comunicato il deposito della fede; le verità di fede, anzi, si fanno evento, sacramento (cf CCC 1071. 1074).
- Accedit verbum ad elementum et fit sacramentum, etiam ipsum tamquam visibile verbum (AGOSTINO, Comm. In Jo., LXXX, 3: CCL 36, 529 [PL 35, 1840]). La liturgia, pertanto, non soltanto comunica la fede nella sua oggettività, ma la rende anche visibile nei segni sacramentali; la rende, cioè, conoscibile attraverso i segni (cf CCC 1145-1152). Essa è, infatti, un complesso di segni sensibili attraverso i quali “viene significata e in modo proprio a ciascuno viene realizzata la santificazione dell’uomo” (SC 7)