IntroduzioneDesidero portare il saluto iniziale a questo Seminario che mette in relazione “Giovani e Bibbia”, riandando alla memoria di un analogo incontro che risale a 40 anni fa’: “Il messaggio della Dei Verbum e la catechesi dei giovani”.
Il convegno era rivolto agli Assistenti dei giovani dell’Azione Cattolica, ed aveva avuto come relatori principali p. Carlo Maria Martini, allora docente all’Istituto Biblico e p. Pierre Babin, apprezzato conoscitore del linguaggio massmediale.
Si chiedeva p. Martini: “Qual è lo scopo di una presentazione pastorale della Dei Verbum?” Far prendere co¬scienza al credente dell'importanza che la Rivelazione e la Pa¬rola di Dio hanno per la sua vita oggi. Questo mi pare il punto fondamentale. Far capire al credente che ci ascolta (e prima di tutto quindi prenderne coscienza noi stessi) che per mezzo della Parola divina noi siamo oggi inseriti in una storia di salvezza, di cui siamo i protagonisti necessari. Percepire la Parola divina come appello, stimalo, giudizio. Comprendere che tutta la mia vita dipende da questa Parola di Dio, da questa divina manife¬stazione che Dio mi fa di sè, e a questo messaggio che io oggi ha per la mia esistenza. Comprendere che la Parola di Dio è per noi credenti la forza di salvezza, il nutrimento quotidiano, ciò che illumina il nostro cammino di ogni giorno e dà un senso a tutta la nostra esistenza; ciò che rivela a me stesso la mia realtà di uomo e il significato della mia vita. Essa non ha senso se non nella Parola di Dio, questa Parola è il mio pane quotidiano, che ogni giorno ricevo da Dio come dono, e nel quale soltanto comprendo la mia realtà umana e cristiana.
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