Proposta musicale   versione testuale
1. Repertorio proposto
Canto di ingresso: Cantate al Signore (RN 262)
Salmo responsoriale: proposta musicale CEI
Acclamazione al Vangelo: Alleluia pasquale (RN 11)
Presentazione delle offerte: Benedetto sei tu, Signore (RN 261)
Comunione: Amatevi, fratelli (RN 255)
Canto dopo la comunione: Abbiamo mangiato il pane (RN 344)
 
2. Conoscere il Repertorio Nazionale
Abbiamo mangiato il pane (RN 344)
 
Testo: E.Costa
Musica: F. Rainoldi
Fonti: ElleDiCi
Uso: comunione, ringraziamento, adorazione eucaristica
Forma musicale: inno
 
1.       Abbiamo mangiato il pane,
          il pane di Dio:
          un pane vivo, che in sé trasforma
          tutte le forze della terra.
          Corpo di Cristo per noi,
          nostro universo.
 
2.       Abbiamo bevuto il vino,
          il vino di Dio:
          un vino nuovo, dove la morte
          muore, sconfitta dalla vita.
          Sangue di Cristo per noi,
          nostra speranza!
 
3.       Apriamo la porta a Cristo,
          il Figlio di Dio:
          novello Adamo, tempra nel fuoco
          tutti gli umani desideri.
          Mensa di Cristo per noi,
          nostro avvenire!
 
Il testo
Pane e vino: i segni tangibili che Cristo ci ha lasciato per rinnovare, a ogni celebrazione eucaristica, la memoria di quella Cena che fu il prologo alla sua morte, ma sopratutto alla sua risurrezione. Quale dono più grande poteva offrire al mondo il Salvatore: il suo corpo e il suo sangue!
Ringraziare l'artefice di un tale gesto e nello stesso tempo riconfermare la totale dipendenza da lui, nostro universo, speranza, avvenire: ecco ciò che questo canto ci propone.
 
La musica
La struttura del brano evidenzia il contrasto tra la cantabile scorrevolezza delle strofe, di carattere didascalico, e la piena coralità del ritornello. Melodia e armonizzazione sono di robusto impianto tonale, prive di bizzarrie, e rendono agevole l'esecuzione anche da parte di assemblee numerose. contrasto tra la cantabile scorrevolezza delle strofe,
 
Quando e come utilizzarlo
È un buon canto di ringraziamento dopo la comunione, per ogni periodo dell'anno liturgico. La terza strofa si può adattare bene quale inno durante l'esposizione per l'adorazione eucaristica.
L'autore prescrive "Calmo" quale indicazione agogica. Quest'idea di calma deve essere presente non soltanto dal punto di vista della velocità, ma, soprattutto, da quello interpretativo per una buon ambientazione e comprensione del testo.
È preferibile affidare l'esecuzione delle strofe a un piccolo coro molto affiatato; meno bene un solista, perché la sonorità di una sola voce risulterebbe un po' troppo povera per questo tipo di discorso musicale.
L'assemblea entra al ritornello: attenzione a moderarne l'intensità, perché la facile cantabilità di quest'ultimo potrebbe portare qualcuno a cantare in modo sguaiato.