· Questa solennità venga celebrata con vero slancio festivo per il mistero della glorificazione del Figlio e della nostra umanità innalzata con lui “alla destra del Padre” (cfr. inno Gloria in excelsis Deo e orazione colletta). A questo proposito, per sottolineare l’hodie della solennità si presti attenzione, ricorrendo anche al canto, alla proclamazione del prefazio (dell’Ascensione del Signore I o II, Messale Romano pp. 332-333), all’embolismo proprio nella preghiera eucaristica e alla formula solenne della benedizione finale (p. 434). Tali momenti, accanto ai testi biblici, siano oggetto di annuncio nella predicazione omiletica.
· A causa della concomitanza in Italia con la domenica, questa grande solennità, il cui giorno proprio di per sé è il giovedì della sesta settimana di Pasqua, rischia di smarrirsi nella serie di domeniche pasquali e di perdere la sua specificità. Sarà cura di colui che presiede e dei vari ministri e collaboratori sottolinearne la tipicità nella scelta oculata dei canti, della musica, dello spazio celebrativo, delle vesti e di una certa solennità che deve contraddistinguere la celebrazione.
· La giornata mondiale per le comunicazioni sociali che coincide in Italia con questa grande solennità non offuschi in alcun modo il mistero celebrato ovvero l’Ascensione del Signore. Si evitino pertanto nell’omelia raccordi improbabili con i brani proclamati e, piuttosto, si raccolga l’istanza del tema annuale della giornata in un’intenzione della preghiera universale.