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Sinta scampata al Porrajmos   versione testuale
“Un incubo la propaganda della nuova destra europea"
(21 gennaio 2014) - “Quando ascolto la propaganda dei nuovi partiti della destra europea, con il loro antigitanismo e antisemitismo è come se vivessi un incubo”: queste alcune delle parole di Rita Prigmore, Sinta tedesca, scampata durante la seconda guerra mondiale al Porrajmos, lo sterminio degli zingari europei. Intervenendo oggi al Panel “Dolore dei popoli e vie di pace” all’interno dell’Incontro interreligioso promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, Prigmore ha ricordato la storia della sua famiglia vittima degli esperimenti dei medici seguaci di Mengele, ma ha anche insistito sul valore della memoria e dell’incontro con le nuove generazioni.
“Quando incontro i giovani gli dico che non hanno colpa per ciò che è accaduto nei campi di sterminio, ma hanno la grande responsabilità di saperlo per far si che non si ripeta mai più. Ricordo a tutti che la felicità non è fuggire la sofferenza, ma conoscerla, affrontarla, conoscere la vita reale”.
Rita Prigmore ha anche raccontato la difficoltà di convivenza nella vita quotidiana: “la prima grande delusione dopo gli anni della guerra fu quando la mia migliore amica smise di parlarmi: eravamo bambine cresciute insieme, ma lei scoprì che ero sinta, una “zingara”, e smise di frequentarmi. Da allora noto con grande disappunto come la gente cambi atteggiamento verso di me dopo che “scopre” che sono sinta”. La testimone ha concluso con queste parole: “non è l’odio che sconfigge la sofferenza, ma il perdono!”.