La gioia che riempie la vita
La terza domenica di avvento è chiamata domenica della gioia. Essa segna il passaggio dalla prima parte dell’avvento, piuttosto austera e penitenziale, alla seconda parte dominata dall’attesa del Natale. Tutta la liturgia di questa domenica è dominata dal tema della gioia. E noi assumiamo proprio l’esperienza della gioia per continuare il nostro percorso catechistico.
La gioia è un test di cristiana vitalità, tanto in un popolo quanto in un’anima. È il contrassegno del discepolo di Cristo e gli si deve leggere in viso!
«Rallégrati … grida di gioia» dice il profeta a Gerusalemme. Ed ora lo dice alla Chiesa, a ciascuno di noi. A noi che abbiamo tanti motivi per essere tristi: le difficoltà economiche, la salute malferma, le sconfitte personali e le umiliazioni. Eppure siamo invitati ad essere nella gioia. Perché?
Proviamo a cercare la risposta nella Parola che la Chiesa ci propone: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia» (Iª lettura). «Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele» (ritornello responsoriale). «Siate sempre lieti nel Signore… il Signore è vicino» (II^ lettura).
Come vediamo, il motivo di questa gioia è la vicinanza-presenza del Signore. Essa si rende visibile attraverso le opere messianiche di Gesù: giustizia, condivisione, legalità. Le sue opere hanno inaugurato al nord della Palestina una situazione sociale nuova che permette agli ultimi e agli emarginati di sperare di nuovo e sentire Dio come Padre dei poveri.
Lo aveva detto chiaramente lui stesso (Gesù) nella predica di Nazareth:
mi ha mandato ad annunciare ai poveri un lieto messaggio… l’inizio dell’anno giubilare (
Lc 4,16). Per questo aveva radunato un popolo nuovo inviato ad annunciare il regno, guarire, perdonare.
Noi siamo chiamati a diventare continuatori della pratica messianica inaugurata da Gesù, a desiderare veramente l’avvento del Regno di Dio. E il Regno di Dio è gioia! (Cf
1Cor 3,18-23).
Il salmo della gioia
Hai messo più gioia nel mio cuore
di quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza (4,8).
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia (30,6).
Esultate, o giusti! Voi tutti,
retti di cuore, gridate di gioia! (32,11)
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore (37,4).
Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato (51,10).
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso (51,14).
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male (90,15).
Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l'opera delle tue mani (92,5).
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore (97,11).
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze (119,14).
Quelli che ti temono al vedermi avranno gioia,
perché spero nella tua parola (119,74).
Quale gioia, quando mi dissero:
"Andremo alla casa del Signore!" (122,1).
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia (126,3).
Attività/esperienze: la gioia vera: tornare a far nascere Cristo!
Adulti
Abbiamo tanti motivi per essere tristi. Se cominciamo a parlarne non finiamo più. Proviamo invece ad esprimere i motivi di gioia, delle piccole-grandi gioie quotidiane. Facciamo un elenco e poi riflettiamo: quali di esse sono effimere e passano presto? Quali invece sono durature, si depositano nel profondo, alimentano la nostra vita spirituale, e costruiscono un pò di regno di Dio nel mondo e tra noi?
Trasformiamo le gioie vere e durature con tanti fiori di carta variopinti che andranno a ornare il plastico preparato dai ragazzi.
Scegliamo ogni giorno personalmente un versetto del salmo della gioia e ripetiamolo spesso durante il giorno.
Ragazzi
I catechisti propongono la catechesi e l’attività di questa terza domenica “a misura di ragazzi”. Poi invitano il gruppo ad esprimere i motivi della vera gioia con tanti fiori di carta variopinti che vanno ad ornare il plastico oppure il cartellone.