Dopo essere andati alla riscoperta dell’impronta di Dio nella bellezza e varietà del creato, muoviamo i nostri passi, verso ciò che di bello c’è anche in ciascuno di noi.

Ad ogni ragazzo vengono dati un foglio bianco (formato A4) ed una penna. Al fondo della pagina, ognuno scrive il proprio nome. Al via della catechista il foglio viene fatto passare al vicino di destra che, in alto, scrive una cosa bella della persona indicata in basso, e poi piega il foglio, in modo che non si veda ciò che ha scritto. Di nuovo, al segnale della catechista, il foglio viene passato e si dà il tempo di scrivere ancora. Il foglio passa di mano in mano fino a quando il giro non è completo. Ora, ciascuno può leggere il proprio “ventaglio di bene”.

Su un cartoncino colorato (meglio se i colori sono più di uno) ognuno scrive il dono che vede in se stesso, magari ispirato dalle cose che gli altri hanno scritto di lui o di lei, e che decide di spendere al servizio degli altri e di Dio. I cartoncini sono incollati sul cartellone con l’arcobaleno. (cfr I attività della I domenica di Quaresima)

Anche noi siamo traccia di Dio, anche noi, con le nostri doti diverse, coloriamo quel ponte tra cielo terra. La forma dell’arcobaleno richiama quella di una montagna su cui salire e da cui scendere, proprio come quelle di cui ci raccontano la prima lettura (Isacco e Abramo) e il Vangelo (Gesù e i discepoli). Anche per noi c’è un tempo in cui è “bello stare” vicini a Dio” e un tempo in cui scendere, carichi dei doni ricevuti, tesori da donare vivendoli in mezzo agli altri.

 

 

I ragazzi sono invitati a pregare in famiglia con il “GAS”!?!

GAS = Grazie. Aiutami. Scusami.

Grazie, Signore perché oggi mi hai donato…

Aiutami domani a….Con il tuo aiuto, Signore, mi impegno a…

Scusami, Signore, se oggi non…

 

 

 

Io sono con voi, 53-55

Venite con me, 24-27 (riprende i temi che qui sono sviluppati nelle prime due domeniche)

Sarete miei testimoni, 33; 63

 

CCC nn. 1700-1715