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 Sussidio Avvento-Natale 2011 - Immacolata Concezione, 8 dicembre - Suggerimenti per la Catechesi degli Adulti 
Suggerimenti per la Catechesi degli Adulti   versione testuale
· Le domande proposte dalla prima lettura («Dove sei? Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Che hai fatto?»: cf Gn 3) sono l’eco di altrettanti interrogativi fondamentali. Qui Dio li pone ad Adamo, ma proprio per la “radicalità” di Adamo – per il suo essere posto all’origine di ogni uomo – è come se Dio rivolgesse a tutti queste domande. Ed è certo un bene. Nel procedere di un percorso educativo, interrogativi di tale portata hanno la funzione di stimolare la consapevolezza personale e di costituire un punto di ri-partenza per il soggetto. Anzitutto Dove sei?, vale a dire considerare dove il soggetto si situi in questo momento, quale sia la sua vita al di là delle convenzioni, dei rivestimenti, della retorica. E quindi il richiamo all’essere nudo, senza difese, costretto a manifestare dimensioni di sé che di solito si preferisce tenere nascoste. E infine Che hai fatto?, domanda che punta a verificare il bene e il male compiuto.
Anche sotto questo profilo l’avvento educa allo stato permanente di vigilanza cui il discepolo è chiamato. Il Padre che si china sulla nostra fragilità di peccatori ci permette di vivere attenti alla condizione nella quale realmente siamo – quella degli uomini e delle donne caduchi, fragili, peccatori – e insieme rivolti alla possibilità di una redenzione, di una Parola.
Su questo secondo versante, in particolare, sentiamo vicina Maria, l’Immacolata, la Discepola, la futura Annunciata, la predestinata Madre di Dio, scelta, graziata, chiamata a una collaborazione al piano di Dio che avrà conseguenze per tutta l’umanità e precisamente per la redenzione dei colpevoli dallo stato di peccatori. Come Maria trova nella sponsalità offerta dal Padre la propria via di salvezza così ogni uomo e donna è invitato dalla liturgia del tempo di avvento ad accogliere la paternità liberante di Dio.   
 
· Tra i testi di appoggio per una riflessione cristiana sulla redenzione dal peccato e la chiamata alla santità, si potrebbe recuperare la catechesi tenuta dal Santo Padre mercoledì 6 aprile 2011 e dedicata alla santità cui ogni cristiano è chiamato. Affermava tra l’altro in quella occasione Benedetto XVI: «Una vita santa non è frutto principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, perché è Dio, il tre volte Santo (cfr Is 6,3), che ci rende santi, è l’azione dello Spirito santo che ci anima dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Risorto che ci è comunicata e che ci trasforma».
La solennità dell’Immacolata può fornire anche lo spunto per una meditazione sulla figura di Maria, con particolare attenzione alla sua fede, che nel Catechismo della Chiesa Cattolica trova una trattazione per riferimento al tema dell’obbedienza della fede, definito come «sottomettersi liberamente alla Parola ascoltata» (CCC, 144) secondo il modello di Abramo e appunto della Vergine, la quale «ha creduto che “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37) e ha potuto magnificare il Signore dicendo: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome” (Lc 1,49)» (CCC, 273).  
Sul peccato originale e la storia di redenzione che ne segue ha pagine importanti anche il Catechismo CEI per gli adulti La verità vi farà liberi (cf CdA, nn. 389-395; 401-402).    
 
· Dal punto di vista metodologico, si suggerisce di valorizzare, per una proposta di fede agli adulti, eventuali momenti tradizionali di religiosità popolare che si usassero celebrare nella comunità, come preparazione o prosecuzione della liturgia eucaristica. I contenuti sopra accennati possono costituire la falsariga di una riflessione unitaria o possono essere suddivisi in altrettanti “pensieri” da proporre alla meditazione in apertura dei misteri di un’eventuale recita del S. Rosario o nelle stationes di una eventuale processione mariana.