8 maggio
Ascensione del Signore    versione testuale

Quelli dunque che erano con lui gli domandavano:
«Signore, è questo
il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».
Ma egli rispose:
«Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato
al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà
su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea
e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano,
fu elevato in alto
e una nube lo sottrasse ai loro occhi.
Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini
in bianche vesti si presentarono a loro e dissero:
«Uomini di Galilea, perché
state a guardare il cielo?
Questo Gesù,
che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,
verrà allo stesso modo in cui
l’avete visto andare in cielo».
(Atti degli Apostoli 1, 6-11)


Il volto della misericordia
In questo anno santo, potremo fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi.
(Papa Francesco, Misericordiae vultus, 15)

Abbi cura di lui
Recentemente ho ricevuto una lettera di amici musulmani di Aleppo: tre anni fa avevano dovuto lasciare la propria casa perché distrutta e avevano trovato rifugio nel vescovado, dove abitavano in due stanzette (i genitori e i quattro figli), condividendo con altri sfollati il cortile, i servizi e la cucina…
Il vescovado è situato in un quartiere dove ci sono molte chiese antiche di diversi riti che sono state colpite da forti bombardamenti con tutto il quartiere circa un mese fa durante l’avanzata dei gruppi armati.

Assalam aleykum. Nostra cara sorella, come stai? Noi stiamo bene. Abbiamo lasciato la casa qualche settimana fa. Questa casa bella e piena di voci di preghiera e dello spirito di chi prega. Le sue pietre parlano della storia, la sua aria è profumata dalle anime dei santi. Tutto questo è stato colpito da una grande distruzione. Quanto sono triste! E tutti lo sono come me: mia moglie e i ragazzi. Siamo tutti molto tristi perché abbiamo lasciato la casa e ancora più tristi per la distruzione che l’ha colpita.
Non siamo mai stati innamorati di una casa così come lo siamo stati di questa, non abbiamo sentito la familiarità e la felicità così come l’abbiamo sentita in questa, nonostante il pericolo che ci circondava. Quanto siamo dispiaciuti per Aleppo! Ora abitiamo in una piccola casa, con mia madre, mio fratello, mia sorella e i suoi figli. Qua la gente ha paura. Io cerco di diffondere la speranza nei cuori delle persone e non sono certo solo in questo, ma ti confesso che ho bisogno di essere forte. Risento una grande tristezza e a volte anche la fragilità. Prega per noi, per la Siria e Aleppo, prega per me, sorella cara.

Piccola sorella Magdeleine credeva che una «voce così piccola, ma vibrante di amore prepara le strade… e può far sgorgare la scintilla» e anche io ho voglia di crederci.
(Aleppo, una Piccola Sorella di Gesù)