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"Così ha voluto Dio"
Dossier SM 6/2003

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/03


“COSÌ HA VOLUTO DIO”
NEL RICORDO DEI 25 ANNI VISSUTI IN AFGHANISTANUNICO SACERDOTE ITALIANO
di P. Angelo Panigati
Sciahrukh, il figlio di Tamerlano, che fece erigere l’alta nicchia del Santuario “Sazur-gah” (luogo del lavandaio) non poteva prevedere, sei secoli fa, l’effetto psicologico che il suo luogo di preghiera avrebbe avuto sul sacerdote cattolico presente in Afghanistan.Nel 1966 il Santuario, gioiello artistico, storico e culturale della città di Herat, era ancora asilo per i criminali. Lo stavo visitando per rendere omaggio al mistico Ansani, quando fui affrontato da un inquilino con la domanda: “Tu, di chi sei schiavo?”.Non conoscevo ancora abbastanza la persona per rispondergli a tono. Lo fece Rahim, collaboratore in casa mia e spia della polizia durante i viaggi: “Come, schiavo di chi? É creatura di Dio come noi!”.Ho capito allora, io, prete della minoranza straniera cristiana in un paese solidamente mussulmano, che c’era posto anche per me. Dovevo, certo, restare nei limiti del mio servizio ai cristiani di passaggio. Mi si negava ogni possibilità di proselitismo o di missione; ma il paese era a mia disposizione per conoscerne le bellezze naturali, gli usi e i costumi e, perfino, per condividere lo spirito religioso nei punti che ci univano.
Il testo completo in allegato