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 OSSERVATORIO GIURIDICO LEGISLATIVO - aree tematiche - Migrazioni - Piano nazionale per l'integrazione dei migranti 
Piano nazionale per l'integrazione dei migranti   versione testuale
22 novembre 2017

Il 26 settembre scorso presso il Viminale il Ministro dell’Interno ha presentato, nell'ambito del Tavolo di coordinamento nazionale, il Piano nazionale d’integrazione dei titolari di protezione internazionale. Quali obiettivi base il Piano individua quelli volti a:
"promuovere la convivenza con i cittadini italiani nel rispetto dei valori costituzionali e con il reciproco impegno a partecipare all'economia, alla vita sociale e alla cultura dell'Italia";
"concorrere al raggiungimento dell'autonomia personale dei destinatari del Piano";
"ottimizzare le risorse economiche per evitare la duplicazione e superare le settorialità della programmazione degli interventi".
Ai titolari di protezione, si legge nel Piano, "vanno riconosciuti quei diritti essenziali che discendono dal loro status, cui devono corrispondere, così come per ogni cittadino italiano, altrettanti doveri e responsabilità per garantire una ordinaria convivenza civile".  In particolare, chi è accolto si impegna a "imparare la lingua italiana", "condividere i valori fondamentali della Costituzione italiana", "rispettare le leggi" e "partecipare alla vita economica, sociale e culturale del territorio in cui vive". Chi accoglie, invece, si impegna ad assicurare "l'uguaglianza e la pari dignità", "la libertà di religione", "l'accesso all'istruzione e alla formazione" e "interventi diretti a facilitare l'inclusione nella società e l'adesione ai suoi valori non negoziabili".
Il documento di programmazione individua nove assi di intervento per i cosiddetti "percorsi di inclusione": dialogo interreligioso; formazione linguistica e accesso all'istruzione; formazione e valorizzazione delle capacità; accesso all'assistenza sanitaria; accesso all'alloggio e alla residenza; ricongiungimento familiare: informazione e orientamento ai servizi; prevenzione e contrasto alle discriminazioni; processi di partecipazione e cittadinanza attiva.
Per attuare la strategia del Piano viene istituito un "Tavolo integrazione" con il compito, tra l'altro, di "potenziare il dialogo inter-istituzionale tra i dicasteri, le prefetture, le regioni e le istituzioni locali e il terzo settore"; "individuare le priorità d'azione"; "pianificare gli interventi canalizzando le risorse finanziarie disponibili per un utilizzo efficace"; "individuare le aree con maggiore criticità"; "sviluppare un piano di monitoraggio dei risultati raggiunti".