Il 29 novembre 2016 la Corte europea dei diritti umani si è pronunciata sulla richiesta di restituzione di un luogo di culto che era appartenuto alla Chiesa greco-cattolica ed era stato trasferito durante il regime totalitario alla Chiesa ortodossa. La Corte ha riconosciuto la sussistenza di una violazione del diritto ad un processo equo per il mancato rispetto del principio di certezza del diritto e per la durata eccessiva del procedimento.