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Riforma del terzo settore   versione testuale
1 giugno 2016
Nella seduta del 25 maggio l’Aula della Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il ddl (n. 2617-B) di riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Il provvedimento prevede il riordino del complesso e variegato mondo delle imprese “non profit”, fino ad oggi regolamentato da una normativa frammentaria e poco omogenea. Sono rivisti gli aspetti civilistici, fiscali, societari, nonchè quelli relativi alla dibattuta questione della remunerazione del capitale e della distribuzione degli utili.
Dopo il varo della legge, il Governo ha ora 12 mesi di tempo per emanare i decreti legislativi di attuazione.
Fra le diverse disposizioni che compongono il testo, risulta confermato l’art. 4 sul Riordino e revisione della disciplina del Terzo settore e codice del Terzo settore. La norma dispone il riordino e la revisione organica della disciplina vigente in materia di enti del Terzo settore mediante la redazione di un codice per la raccolta e il coordinamento delle relative disposizioni, con l'indicazione espressa delle norme abrogate a seguito della loro entrata in vigore, nel rispetto di alcuni princìpi e criteri direttivi, fra cui, (comma 1, let. c) la facoltà di adottare una disciplina differenziata che tenga conto della disciplina relativa agli enti delle confessioni religiose che hanno stipulato patti o intese con lo Stato.