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 OSSERVATORIO GIURIDICO LEGISLATIVO - aree tematiche - Religione e culto - Parlamento Europeo e protezione delle minoranze religiose dall'ISIS 
Parlamento Europeo e protezione delle minoranze religiose dall'ISIS   versione testuale
9 febbraio 2016

Nella seduta del 4 febbraio u.s. il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non legislativa sullo “sterminio sistematico delle minoranze religiose da parte del cosiddetto “ISIS/Daesh” (2016/2529(RSP). I deputati chiedono alla comunità internazionale di intraprendere azioni immediate per combattere il sistematico sterminio di massa delle minoranze religiose perpetrato dal cosiddetto Stato Islamico in Iraq e in Siria (ISIS) o Daesh. Al riguardo, è ribadita la ferma condanna nei confronti dell'ISIS/Daesh e delle vergognose violazioni dei diritti umani, che prendono di mira deliberatamente cristiani, yazidi, turkmeni, sciiti, shabak, sabei, Kaka’e e sunniti, in quanto non condividono la loro interpretazione dell'Islam.
Il provvedimento ricorda che, secondo lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI), queste violazioni equivalgono a "crimini di guerra", "crimini contro l'umanità" e "genocidio".
La risoluzione, approvata per alzata di mano, chiede poi all'UE di nominare un Rappresentante speciale permanente per la libertà di religione e di credo e a tutti i Paesi della comunità internazionale di impedire crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidi all'interno dei propri territori, oltre a riconoscere che la persecuzione in atto dei gruppi religiosi ed etnici nel Medio oriente è un fattore che contribuisce alla migrazione di massa e agli sfollamenti interni
I parlamentari denunciano anche la distruzione di siti e oggetti religiosi e culturali da parte del cosiddetto “ISIS/Daesh”, che costituisce un attacco contro il patrimonio culturale di tutti i cittadini della Siria e dell'Iraq e dell'umanità in generale; gli Stati sono invitati così a rafforzare le proprie indagini penali e la cooperazione giudiziaria al fine di identificare tutti i gruppi responsabili del traffico illegale di beni culturali e del danneggiamento o della distruzione del patrimonio culturale appartenente all'umanità intera, in Siria, in Iraq e nella più ampia regione del Medio Oriente e del Nord Africa.
Il testo aggiunge che tutti gli Stati membri dell'UE dovrebbero aggiornare i loro sistemi giuridici e legislativi al fine di impedire che i loro cittadini partano per unirsi all'ISIS/Daesh e ad altre organizzazioni terroristiche. Gli Stati dovrebbero anche assicurare che i loro cittadini che dovessero unirsi alle organizzazioni terroristiche siano sottoposti il prima possibile a procedimenti penali.