Torna alla home
Cerca
 OSSERVATORIO GIURIDICO LEGISLATIVO - aree tematiche - Migrazioni - Consiglio europeo: decisioni in materia di migrazione 
Consiglio europeo: decisioni in materia di migrazione   versione testuale
21 dicembre 2015
Nei giorni del 17 e 18 dicembre si è tenuto l’ultimo summit europeo dell’anno dove i 28 capi di Stato e di governo hanno affrontato, fra l’altro, le questioni più delicate riguardanti il problema della migrazione: emergenza migranti, difesa delle frontiere attraverso il nuovo corpo di guardacoste Ue, redistribuzione dei richiedenti asilo. Dall’incontro sono emerse alcune criticità e diverse decisioni che dovranno essere portate a compimento nei prossimi mesi.
Pur muovendo dalla considerazione che negli ultimi tempi il Consiglio ha messo a punto una strategia con l’obiettivo di contenere i flussi migratori che l'Europa si trova ad affrontare, è stato osservato come l'attuazione sia ancora insufficiente, in particolar modo circa la questione del controllo delle frontiere esterne, della ricollocazione dei migranti e dei rimpatri. Al riguardo, è stato stabilito che le istituzioni dell'UE e gli Stati membri devono, con urgenza:
- affrontare le lacune alle frontiere esterne Schengen, in particolare assicurando controlli di sicurezza sistematici con le pertinenti banche dati, e prevenire il falso documentale;
- porre rimedio alle carenze nel funzionamento dei punti di crisi, creando fra l'altro le capacità di accoglienza necessarie per conseguire i loro obiettivi, concordare celermente un preciso calendario per la messa in operatività di nuovi punti di crisi, assicurarsi che Frontex e l'EASO dispongano delle competenze specialistiche e attrezzature necessarie;
- garantire l'identificazione, la registrazione e il rilevamento delle impronte digitali in maniera sistematica e completa, e adottare misure per contrastare il rifiuto di registrazione e contenere i flussi secondari irregolari;
- attuare le decisioni di ricollocazione e considerare l'eventualità di includere tra i beneficiari delle decisioni in vigore altri Stati membri in situazione di forte pressione che ne abbiano fatto richiesta;
- adottare misure concrete per garantire il rimpatrio e la riammissione effettivi delle persone non autorizzate a soggiornare e prestare assistenza agli Stati membri in ordine alle operazioni di rimpatrio;
- potenziare le misure per la lotta contro il traffico e la tratta di esseri umani;
- garantire l'attuazione e il seguito operativo:
• della conferenza ad alto livello sulla rotta del Mediterraneo orientale/dei Balcani occidentali; in tale contesto è importante aiutare i paesi terzi lungo la rotta dei Balcani occidentali ad effettuare la registrazione secondo le norme dell'UE;
• del vertice di La Valletta, in particolare per quanto riguarda i rimpatri e la riammissione;
• della dichiarazione UE-Turchia del 29 novembre 2015 e del piano d'azione UE-Turchia. In tale contesto il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) è invitato a concludere rapidamente i lavori sulle modalità per mobilitare i tre miliardi di EUR dello strumento per la Turchia a favore dei rifugiati;
- continuare ad attuare il programma di reinsediamento concordato e a monitorare attentamente i flussi lungo le rotte migratorie in modo da poter reagire rapidamente all'evoluzione della situazione.
Fra le altre priorità del Consiglio individuate, proseguire i lavori sul meccanismo di ricollocazione di crisi, tenendo conto delle esperienze acquisite, e definire rapidamente la propria posizione sull'elenco dei paesi di origine sicuri. Inoltre, è stata individuata la necessità di esaminare rapidamente le proposte della Commissione del 15 dicembre su una "guardia costiera e di frontiera europea", sul codice frontiere Schengen, su un "programma volontario di ammissione umanitaria" e sui documenti di viaggio per il rimpatrio.
La Commissione europea, infine, presenterà in tempi rapidi la revisione del sistema di Dublino - prima di allora le norme vigenti dovranno essere attuate - e una proposta riveduta sulle frontiere intelligenti.