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La lingua creativa del Papa:
così si avvicina alla gente
Francesco nel carcere di Poggioreale (Napoli), <br> lo scorso 21 marzo
Francesco nel carcere di Poggioreale (Napoli),
lo scorso 21 marzo
'Mafiarsi', 'giocattolizzare', 'inequit&agrave;'. Se aprite un vocabolario della lingua italiana, termini come questi non li troverete di certo. E neanche in quello della Real Accademia spagnola. Sono i neologismi del Papa, veri frutti di una creativit&agrave; lessicale che Francesco sfodera quando vuole esprimere concetti per i quali le parole di uso comune gli stanno strette.
L&rsquo;ultimo caso in ordine di tempo risale a sabato scorso, durante la visita a Napoli. Il verbo spuzzare, probabilmente reminiscenza vernacolare piemontese, non &egrave; passato inosservato e ha contribuito a far 'materializzare' il cattivo odore che emana la corruzione, da sempre considerata da Bergoglio tra i peccati pi&ugrave; gravi. Allo stesso modo, se non di pi&ugrave;, ha fatto rumore il penultimo dei suoi neologismi, messicanizzazione, usato da Francesco in un messaggio privato a un suo amico che si occupa di lotta alla droga, per indicare il pericolo di una diffusione capillare del narcotraffico anche in Argentina. In Messico non l&rsquo;hanno presa bene e anche il governo ha chiesto spiegazioni. Ma il Papa ha chiarito, nell&rsquo;intervista alla tiv&ugrave; messicana Televisa, che era un&rsquo;espressione &laquo;tecnica&raquo;, &laquo;nulla a che vedere con la dignit&agrave; del Messico&raquo;. &laquo;Quando parliamo di 'balcanizzazione' &ndash; ha ricordato &ndash; n&eacute; i serbi n&eacute; i macedoni n&eacute; i croati si risentono&raquo;. Caso risolto rapidamente, dunque. Resta per&ograve; la potenza di evocazione del linguaggio papale. Il 7 febbraio scorso, ad esempio, ha attirato l&rsquo;attenzione dei media (anche era gi&agrave; stato usato nella Evangelii gaudium) il vocabolo inequit&agrave; che in italiano non esiste. La parola pi&ugrave; vicina &egrave; 'iniquit&agrave;'. Ma inequit&agrave; e iniquit&agrave; non sono esattamente la stessa cosa per Bergoglio. Iniquit&agrave;, infatti, (citiamo la definizione del vocabolario Treccani) significa s&igrave; mancanza di equit&agrave; e dunque ingiustizia, ma ormai viene adoperato soprattutto come malvagit&agrave;, cattiveria e nel linguaggio biblico ascetico &egrave; sinonimo di peccato che offende gravemente Dio. Francesco nel numero 53 della Evangelii gaudium (Eg), invitando a &laquo;dire no a un&rsquo;economia dell&rsquo;esclusione e della inequit&agrave;&raquo;, spiega: &laquo;Questa economia uccide. Non si pu&ograve; pi&ugrave; tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c&rsquo;&egrave; gente che soffre la fame.
Questo &egrave; inequit&agrave;&raquo;. Dunque l&rsquo;inequit&agrave; &egrave; anche iniquit&agrave;, (cio&egrave; azione cattiva e peccato contro Dio), ma prima di tutto &egrave; qualcosa che offende l&rsquo;uomo, il simile, il fratello. Una sproporzione nell&rsquo;uso delle risorse economiche e dei beni della Terra che non permettendo a tutti di godere di pari opportunit&agrave;, causa dunque esclusione, o meglio quella &laquo;cultura dello scarto&raquo;, che &egrave; un&rsquo;altra delle locuzioni originali di Francesco.
Tra l&rsquo;altro non &egrave; l&rsquo;unico bergoglismo della Eg. Nella versione spagnola, al numero 24 c&rsquo;&egrave; il verbo primerear (di cui parliamo dopo) e al 96 troviamo l&rsquo;habriaque&iacute;smo, che nella versione italiana &egrave; stato tradotto con &laquo;peccato del si dovrebbe fare&raquo; o 'doverfarismo', quando cio&egrave; &laquo;i maestri spirituali ed esperti di pastorale danno istruzioni rimanendo all&rsquo;esterno&raquo;. Al 106 si parla, poi, con riferimento ai giovani, di callejeros della fede, tradotto con &laquo;viandanti della fede&raquo;. Ma in realt&agrave; il termine significa pi&ugrave; propriamente 'monelli di strada'. In quasi due anni di pontificato l&rsquo;elenco dei bergoglismi si &egrave; progressivamente allungato. Jorge Milia, un suo ex alunno, ne ha contati 17, per lo pi&ugrave; provenienti dal lunfardo (il gergo dei quartieri popolari di Buenos Aires molto usato nel tango) e vi ha dedicato altrettanti articoli che si trovano nel blog Terre d&rsquo;America di Alver Metalli e in gran parte pubblicati da L&rsquo;Osservatore Romano. I bergoglismi sono di due tipi. Quelli che derivano dall&rsquo;uso creativo del lunfardo e gli autentici neologismi. Al primo gruppo appartiene ad esempio il verbo primerear. La gente della capitale argentina lo usa come sinonimo di anticipare qualcuno, fregandolo un po&rsquo;. Procurarsi i migliori biglietti per una partita con mezzi poco ortodossi oppure in una rissa estrarre per primo il coltello. Quindi quando hanno sentito il loro arcivescovo dire che la Grazia deve 'primerear' il peccato, hanno capito al volo. Da Papa, Bergoglio l&rsquo;ha usato diverse volte. Tra le altre il 18 maggio 2013 durante la Veglia con i movimenti. &laquo;Quando noi andiamo verso Dio, Lui ci sta gi&agrave; aspettando, &egrave; gi&agrave; l&igrave;. User&ograve; un&rsquo;espressione che usiamo in Argentina: il Signor ci 'primerea' , ci anticipa, ci sta aspettando: pecchi e lui ti sta aspettando per perdonarti&raquo;. Anche balconear ha la stessa provenienza.
Significa guardare dal balcone, non coinvolgersi. Per Francesco, la fede &egrave; un cammino, dunque movimento, uscita, missione. E perci&ograve; si &egrave; riferito con questa espressione soprattutto ai giovani, durante la Gmg di Rio de Janeiro, invitandoli a non 'balconear', ma a tuffarsi nella vita come ha fatto Ges&ugrave;. Il gruppo dei bergoglismi 'carioca' (cio&egrave; usati a Rio) si completa poi con l&rsquo;espressione &laquo;questa civilt&agrave; mondiale si &egrave; spanata (in lunfardo se pas&ograve; de rosca) &raquo;, che allude alle viti troppo strette che finiscono per girare a vuoto; e anche con l&rsquo;altra frase &ndash; giovent&ugrave; empachada e triste &ndash; che prende a prestito il verbo empachar (qualcosa in pi&ugrave; di un imbarazzo di stomaco e un po&rsquo; meno di una indigestione) per puntare nuovamente il dito contro la stessa civilt&agrave; che riempie i giovani di cibo spazzatura e di altre 'porcherie' spirituali e li appesantisce. Inoltre, nell&rsquo;incontro con i giovani argentini, il Papa us&ograve; la frase hacer lio. Letteralmente 'fare chiasso', come succede quando i tifosi festeggiano una vittoria o si partecipa a una manifestazione o i bambini giocano rumorosamente. Il Papa la reinventa in senso religioso e afferma: &laquo;Desidero dirvi ci&ograve; che spero come conseguenza della Giornata della Giovent&ugrave; che ci sia chiasso&raquo;. Cio&egrave; &laquo;che si esca fuori, che la Chiesa esca per le strade&raquo;. Vi sono poi i verbi ningunear e pescar. Il primo significa 'annullare', il secondo, in lunfardo, significa anche 'tirar fuori, enucleare' e dunque 'comprendere'.
Francesco l&rsquo;ha usato parlando con la presidente argentina, Cristina Fern&aacute;ndez de Kirchner, nell&rsquo;udienza del 18 marzo 2013. Consegnandole il documento di Aparecida, aggiunse: &laquo;Perch&eacute; lei inizi a pescare ci&ograve; che pensano i vescovi&raquo;. Tipicamente gergale &egrave; anche il que Dios me banque! (&laquo;se mi ha messo qui che ci pensi lui&raquo;), detto in un colloquio privato al suo alunno alcuni mesi dopo l&rsquo;elezione. E anche il chamuyo di Dio, cio&egrave; il parlare del Signore all&rsquo;orecchio della nostra coscienza, che assomiglia a quello di un fidanzato che 'chamuya' con l&rsquo;amata, cio&egrave; le parla d&rsquo;amore, vuole sedurla.
Q uanto ai neologismi veri e propri non si pu&ograve; non partire da uno strano gerundio, misericordiando (riferito al suo motto miserando atque elingendo), che sia a Millia, sia nell&rsquo;intervista a padre Antonio Spadaro, direttore de La Civilt&agrave; Cattolica, il Papa spiega pi&ugrave; o meno cos&igrave;. &laquo;Il gerundio latino miserando &egrave; intraducibile sia in italiano che in spagnolo. Mi &egrave; venuto in mente di tradurlo con un altro gerundio che non esiste: misericordiando&raquo;. Vi sono poi la preghiera memoriosa, cio&egrave; piena di memoria e le comadri (parlando ai ginecologi cattolici: &laquo;Un tempo, alle donne che aiutavano nel parto le chiamavamo 'comadre'&raquo;). Nel discorso alla Curia Romana del 22 dicembre 2014, Francesco, tra i peccati curiali, ha inserito anche il martalismo, cio&egrave; l&rsquo;atteggiamento di chi fa come Marta, la sorella di Lazzaro: si d&agrave; un gran da fare, ma si perde la parte migliore, cio&egrave; le parole di Ges&ugrave;. Mentre nel Te Deum del successivo 31 dicembre ha sfornato mafiarsi (cio&egrave; assumere esistenzialmente, prima ancora che dal punto di vista criminale, l&rsquo;habitus mafioso) e nostalgiare la schiavit&ugrave;, in pratica il provare nostalgia fino quasi a coccolarla dentro di s&eacute;. Infine, parlando con i giornalisti durante il recente viaggio in Estremo Oriente, in riferimento alla libert&agrave; di espressione che irride la religione, ha creato il verbo giocattolizzare, che va al di l&agrave; del semplice prendere in giro e rende bene l&rsquo;idea di un qualcosa di importante reso giocattolo nelle mani di un altro. Quel viaggio, del resto, anche attraverso il ricorso a espressioni idiomatiche italiane (&laquo;fare figli come conigli&raquo;; &laquo;un calcio dove non batte il sole&raquo;) ha confermato come per il Papa l&rsquo;uso creativo della lingua &egrave; un modo di essere pastore con l&rsquo;odore delle pecore. Perch&eacute; in fondo nei diversi bergoglismi &egrave; racchiuso molto del suo magistero.

Mimmo Muolo
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 26-MAR-15
 

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