Lamore è… lamore non è… (Assisi, 28-30 novembre 2014)
Animatema di Famiglia è un metodo di animazione con la famiglia nel suo insieme; nato da più di un decennio in sede di convegni nazionali dellUfficio nazionale di pastorale per la famiglia della Cei, si avvale della collaborazione di unequipe di esperti nel campo pedagogico, narrativo, informatico, esperienziale.
Il percorso di animazione, partendo dalla Parola di Dio, è costruito per quanto possibile sugli stessi contenuti proposti ai genitori con modalità e tempi rispettosi delle esigenze e età dei figli. Suddivisi per fasce detà e nel rispetto della gradualità, i figli vengono accompagnati ad assimilare i contenuti proposti.
Gli animatori - giovani formati dallUfficio nazionale di Pastorale per la Famiglia e provenienti dalle diocesi italiane, e/o da esperienza in gruppi, associazioni, movimenti - mettono in campo la loro energia e creatività, in spirito di condivisione a gioia, attenti a gestire risorse, superare ostacoli per produrre il meglio, ognuno con il suo contributo. Nellevento in corso il testo biblico di partenza (1Cor 13,1-13) è inserito nel contesto del programma del Convegno e avrà a tema laccompagnare le tappe dellamore. Si punterà lattenzione sul desiderio dellamore come via di felicità e la cura reciproca, prendendo come segno-guida di tutta lattività il filo, attraverso il quale il bambino/ragazzo può essere guidato a costruire la strada della felicità come:
- filo steso al quale appendere le azioni / riflessioni / realizzazioni dellattività,
- filo che fa da intreccio dei rapporti da costruire…
- filo di Arianna che lo aiuta a non perdere lorientamento, a superare ostacoli della relazione
La riflessione e lattività attorno al tema del desiderio ha infatti una doppia valenza:
- si può desiderare in termini di possesso: questo genera invidia, voglia di predominio (linvidia produce la distruzione delle relazioni nella famiglia, nella coppia, nel gruppo).
- si può volgere al bene quel desiderio e quella passione che poteva provocare divisione e distruzione e desiderare lamore, cioè entrare nella logica del dono (il desiderio ben indirizzato ha il potere di edificare le relazioni, di costruire nuovi percorsi di affinità, di complicità, di tenerezza, di condivisione).
La cura reciproca è un modo concreto di declinare la carità nel quotidiano e dipende dal fatto che ciascuno è necessario allaltro, indipendentemente dalla sua forza o debolezza; ciascuno ha dei bisogni specifici.
La persona, come essere in relazione, creato a immagine di Dio Trinità, realizza la sua stessa esistenza nel mondo quando accoglie e trasmette la logica del dono reciproco.
Le attività sono realizzate sottolineando la mediazione del corpo per tutti i nostri desideri, pensieri, azioni:
- il corpo nella diversità delle membra richiama la diversità delle persone in una famiglia, in un gruppo di amici;
- il corpo nella sua unità rimanda alla costruzione della famiglia, del gruppo come un tutto armonioso, dove il rispetto delle regole, la creatività nellindividuare ciò di cui laltro ha bisogno, il rispetto per laltrui diversità fanno da sfondo alla relazione.
- il segreto da scoprire è comprendere cheper essere felici non serve tanto prendere, quanto dare.
Questa logica del donare, del donarsi - che è laltro nome dellamore - ha le sue caratteristiche, che si cercherà di individuare insieme ai ragazzi, a partire dal testo biblico di 1Cor 13,1-13. È stato pensato un percorso che evidenzi nelle varie fasce quello che
lamore non è…
- invidioso, vanitoso, orgoglioso; non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell‘ingiustizia.
e quello che
- lamore è… paziente, benevolo, tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta, gode della verità. Lamore è eterno!
Tutta la famiglia può beneficiare del percorso vissuto da genitori e figli, ognuno nel suo ruolo e attraverso dinamiche diversificate e momenti comuni -i pasti, il tempo dedicato alla cura delle relazioni familiari, alcuni momenti di preghiera e riflessione comune- per intraprendere insieme le tappe dellamore e della cura reciproca, e apprendere sempre più e meglio come si costruisce una vera relazione fra persone, nella logica del dono, riconoscendo e gestendo le molte sfide del percorso, superando gli ostacoli che rallentano la cultura del dono.