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Un giornale rinnovato nei contenuti e nella veste grafica. Questo vuole essere La Voce dei Berici a partire da domenica 12 aprile. Una sorpresa pasquale per gli abbonati, e per gli affezionati lettori, che ogni domenica acquistano in chiesa il settimanale diocesano. Una storia lunga 65 anni, e che oggi è a una svolta epocale, perché da maggio La Voce arriverà anche in edicola. Ma stiano ben tranquilli i fedelissimi di sempre, perché il settimanale diocesano di Vicenza innova sì, ma non dimentica il bagaglio di esperienza accumulato nel suo lungo percorso, iniziato nel 1945. «Saluto con gioia il rinnovo della Voce - ha detto il vescovo di Vicenza, monsignor Cesare Nosiglia, alla conferenza stampa di presentazione, martedì 7 aprile, nel palazzo delle Opere Sociali, in piazza Duomo -, che mi auguro possa essere il primo passo verso nuove, interessanti e significative prospettive. Voce significa che il settimanale è chiamato a dare voce, anzitutto, alla Chiesa locale, di cui è espressione autorevole, attraverso linterpretazione giusta e veritiera dei fatti. Vediamo quotidianamente quanto la voce della Chiesa sia spesso disattesa, o stravolta, o comunicata solo parzialmente dai mass media. La Voce deve offrire ai lettori gli strumenti di riflessione e di giudizio valutativo sui fatti e le situazioni del nostro tempo, che interessano e coinvolgono lazione sociale e politica dei cristiani. Deve dare voce allintero popolo di Dio, nel senso di aprire le sue pagine al dialogo e al confronto fra tutti, senza chiusure precostituite, incoraggiando spazi di dibattito sui principali argomenti, sia della vita della Chiesa, che del mondo. E non deve dimenticare la voce dei poveri e degli ultimi, perché sono loro il metro di giudizio che deve sempre guidare la Chiesa nellazione pastorale e storica. Infine, venga dalle pagine della Voce linvito alla speranza, perché mai deve venir meno una visione positiva della storia, anche nei momenti difficili, come quello attuale». «Lobiettivo che intendiamo perseguire - ha affermato il direttore don Bernardo Pornaro - è farci leggere, trovare le modalità migliori perché una persona che mette gli occhi su una pagina, sia invogliata a starci, e poi a continuare con le altre. Era nostro dovere adeguare il mezzo espressivo alle accresciute sensibilità di oggi. Cambiare non è mai facile, perché significa porsi su una strada nuova, di revisione, di maggior controllo di sé, ma significa anche avere più attenzione e grande rispetto nei confronti di chi legge. Il risultato è un giornale più vicino alla gente, perché più agile nei contenuti e più chiaro nellimpostazione». «Perché la gente dovrebbe avere voglia di leggere La Voce dei Berici? Siamo partiti da qui, e la riflessione non si è più fermata. Ecco, allora, il nostro duplice intento: rendere il settimanale più interessante e, nello stesso tempo, più leggibile - ha spiegato la caposervizio Romina Gobbo -. Per quanto attiene agli articoli, la scelta è verso testi più brevi, ma ugualmente significativi. Lessenzialità nulla deve togliere al contenuto. Il criterio che ha orientato la grafica è stato la pulizia. Innanzitutto, balza allocchio il restyling della testata. Ma, più in generale, i titoli sono stati alleggeriti, sono state cambiate le font per un miglior servizio alla chiarezza, è stata aumentata linterlinea, per dare maggior respiro alla lettura, sono state adottate le cinque colonne al posto delle sei, il colore è stato pensato come codice di lettura. Larancione caratterizza le pagine di Chiesa; lazzurro quelle del territorio; il giallo la cultura e gli spettacoli; in verdino sono tutti i box che contengono le notizie flash; in viola quelli che contengono dati e grafici. Ma siamo ancora ben lontani dallobiettivo finale, perché intendiamo rivedere la promozione e la distribuzione. Le idee in cantiere sono molte e le realizzeremo durante tutto lanno in corso. Il rinnovo della grafica è soprattutto frutto della professionalità dello Studio Zoratti di Schio, ma il progetto di rilancio a 360° - ed è forse questo il nostro risultato migliore - è frutto dellimpegno collettivo. Abbiamo lavorato tutti insieme: direzione, redazione, segreteria, collaboratori, CdA, amministrazione, pubblicitari, e sempre con il sostegno e lapprezzamento del nostro editore, mons. Nosiglia». |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 07-APR-09
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