"Nellambiente del Web siamo chiamati a vivere perche la sua forza ci condiziona e non possiamo tirarci fuori". Da questa constatazione per mons. Mariano Crociata, segretario generale dei vescovi italiani, nasce lesigenza di "alcuni criteri", di "alcune piste" per "interpretare questo mondo" e per proporre delle "regole da seguire". Un primo aspetto, secondo mons. Crociata, riguarda il piano antropologico: "Il mondo del Web ci invita e ci impone a rivedere il rapporto tra immediatezza e mediazioni. Cosa allontana e cosa avvicina? Cosa rende piu diretto il rapporto e cosa lo rende lontano?". Una seconda prospettiva emerge dalla "teologia della creazione": occorre "non perdere mai di vista lirriducibilita dellesistenza personale". Cio rimanda allIncarnazione che "per noi credenti, che viviamo nel mondo del Web, e un orizzonte da non smarrire mai". Una terza prospettiva e di "natura ecclesiologica" e riguarda "lirriducibilita della dimensione sacramentale. Tutto deve essere ricondotto alla dimensione sacramentale del nostro essere Chiesa". Con "queste attenzioni", ha spiegato il segretario generale della Cei, puo diventare importante e significativa la nostra presenza nel mondo virtuale. La Chiesa ha assunto in modo diretto - e la mia presenza oggi qui e una conferma - il proprio impegno in tale senso". Comprendere e conoscere" ed "educare e accompagnare". Sono questi i "due compiti" dunque che attendono i responsabili dei siti internet diocesani che partecipano in questi giorni al convegno nazionale, promosso dallUfficio per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della Cei, sul tema "Chiesa in rete 2.0" . "Lesigenza della competenza - ha spiegato mons. Crociata - e di primaria grandezza". Occorre "aggiornarsi in un mondo in costante crescita". Al tempo stesso, ha aggiunto, e necessario "educare e accompagnare nella Chiesa, oltre che nella societa tutta, per essere presenti e vivere da credenti" lesperienza del Web. Mons. Crociata si e anche soffermato sui rapidi cambiamenti che hanno riguardato "il mondo di Internet negli ultimi 15 anni". Cambiamenti che sono tuttora in atto. "Cio - ha detto - conferma il contesto accelerato in cui siamo chiamati a operare". Nonostante tale evoluzione, "siamo in presenza ancora di unoscillazione tra esaltazione e diffidenza rispetto a Internet, tra paura e idolatria, tra senso di minaccia e adesione ingenua e indiscriminata. Al di la dellatteggiamento in un senso o nellaltro, cio che sta avvenendo e una presa di coscienza": questo mondo "ha sempre di piu il carattere del linguaggio di un ambiente e meno quello di uno strumento".