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Una "Voce" oltre i confini... da mezzo secolo
«Essere e farsi voce di co­munità capaci di vedere e chiamare per nome gli uomini e le donne del nostro tempo. Comunità che non si sentono estra­nee rispetto ai loro problemi, alle lo­ro difficoltà, ai loro disagi ma nean­che alle loro gioie e alle loro speran­ze». Così l’arcivescovo di Gorizia, Car­lo Roberto Maria Redaelli, scrive nel messaggio che Voce Isontina pubbli­cherà nel prossimo numero. Si trat­terà di uno speciale, con foliazione doppia rispetto l’abituale, dedicato ai 50 anni del settimanale diocesano e che uscirà nei giorni in cui il capo­luogo isontino ospiterà l’annuale Convegno della Fisc.

Una pubblicazione con i ricordi e le testimonianze sulla presenza attiva (sin dal 1871) dei cat­tolici locali nel mondo della carta stampata ma anche con spunti e propo­ste di riflessione sul futuro di una terra che, dopo la caduta confini materiali, vuo­le riscoprire la propria secolare vocazione di luogo di incontro e con­fronto.

Certamente anche Voce I­sontina vede nubi adden­sarsi sul proprio futuro, so­prattutto a causa della drastica ridu­zione e del prospettato azzeramento dei contributi statali all’editoria. Una situazione incomprensibile per chi ha sempre utilizzato il denaro pub­blico considerandolo non un privile­gio ma come opportunità di tutela della pluralità di informazione ed occa­sione per favorire l’ac­cesso alla professione e al mondo del lavoro per i più giovani. Ma prosegue nel suo cammino, forte del sostegno dei molti che ancora credono, oggi come 50 anni, importante una presenza diretta della Chiesa locale nel mondo dell’informazione. Nella con­sapevolezza che una diocesi che do­vesse perdere il proprio settimanale rimarrebbe una Chiesa più afona e quindi più povera.


MAURO UNGARO
direttore di «Voce Isontina»
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 01-APR-14
 

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