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Una rete oltre i cineforum
Metti in circolo la tua Sala di co­munità. Parafrasando una vecchia canzone di Ligabue potrebbe essere questa la sintesi del progetto comunicativo dell’arcidiocesi di Milano con la collaborazione di Av­venire per valorizzare la sorprendente vitalità di questi luoghi storici di aggre­gazione e di cultura nati attorno alle par­rocchie. Eredi dei gloriosi cinema par­rocchiali, le Sale della comunità che svol­gono oggi attività continuativa e struttu­rata sono almeno 650 in Italia. Di queste circa 180 operano soltanto nell’arcidio­cesi ambrosiana. Grazie anche all’aiuto di tanti volontari, esse offrono non solo il cineforum, ma spesso anche spettaco­li teatrali, musicali, dibattiti. «Per soste­nere questa offerta così ampia - spiega don Davide Milani, responsabile del­l’Ufficio comunicazioni sociali dell’arci­diocesi di Milano - abbiamo coinvolto oltre al nostro Ufficio e all’Associazione cattolica esercenti cinema (Acec) dioce­sana altre due strutture: Itl Cinema, im­pegnata nella scelta e nel noleggio delle pellicole, e un Centro servizi che si occu­pa dei problemi tecnici relativi alle 120 sa­le che attualmente seguiamo. Per creare un unico circuito informativo abbiamo co­sì realizzato un nuovo sito (www.itl-cine­ma. it) e potenziato il nostro legame con Avvenire ». Non solo quindi la recensione domenicale su Milano Sette (l’inserto set­timanale dell’arcidiocesi che esce con Av­venire ogni domenica) di un film da pro­porre in parrocchia per far partire il dibat­tito. Ma ogni giorno nella pagina della cul­tura nella Cronaca di Milano del quoti­diano cattolico una rubrica con le inizia­tive più interessanti. «Ogni sala – spiega don Davide – può quindi ora segnalarci un singolo evento che noi selezioneremo e metteremo in un circuito che ha Avvenire al centro e il sito di supporto. Su un terri­torio molto vasto come quello dell’arci­diocesi ambrosiana, il quotidiano cattoli­co garantisce infatti visibilità a quelle pro­poste spesso attraenti ben oltre la propria parrocchia di appartenenza. Ed è anche uno strumento di formazione per i volon­tari coinvolti, non a caso abbiamo avuto una richiesta importante di abbonamen­ti al quotidiano». Una passione che ormai contagia sempre più i giovani. «Sono loro - spiega Angelo Chirico, responsabile del settore cinema di Itl e collaboratore di A­cec dell’arcidiocesi di Milano - i prota­gonisti dei corsi di formazione per vo­lontari che abbiamo lanciato da qualche mese. Finora su almeno 150 iscritti la maggioranza ha 25-30 anni. Le compe­tenze oggi richieste sono molto alte ec­co perché abbiamo messo a punto 22 corsi tenuti da docenti universitari e da esperti nei vari settori». Una realtà in cre­scita che non teme i cambiamenti tec­nologici o i multisala a 16 schermi: «Nei nostri cartelloni ci sono film - precisa Chi­rico - che il grande pubblico non riesce a vedere: come L’ultimo pastore o L’amo­re inatteso. Ma in anni recenti anche Bel­la o Uomini di Dio. Cerchiamo di mante­nere in piedi reinventandola con origina­lità una proposta culturale storica. Da noi lo spettatore non è mai un cliente ma una persona con le sue domande. E in fondo attraverso il cinema o il teatro vogliamo suscitare quegli interrogativi che ogni uo­mo si pone sul senso della vita e sul suo de­stino ».


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 25-MAR-14
 

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