Basta al mattino recarsi in edicola e dare semplicemente uno sguardo, rapido perfino, alle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani ed insieme alla prima pagina di Avvenire. Lo noti subito: Avvenire è lunico che si discosti da una sorta di generale conformismo. Filippo Curatola, direttore del settimanale cattolico Lavvenire di Calabria (Reggio Calabria - Bova e Locri - Gerace), vede la diversità di Avvenire nel fatto che ha scelto di raccontare la realtà, non la finzione. Quel che per tanti quotidiani é un evento - spiega - su Avvenire lo trovi confinato magari in un angolino: se fai attenzione, é proprio quello il posto, quella la dimensione corretta. Di quel che é un niente, infatti, i giornali sono soliti creare un caso eclatante. E questioni enormi le trovi invece assenti o relegate tuttal più in uno sperduto trafiletto di spalla duna quarantesima pagina allinterno. Una scelta, quella di Avvenire, che forse non sempre paga in termini di attenzione da parte di un lettore distratto, ma paga quando incontra il lettore attento, perché lo fa innamorare di un modo di fare giornalismo raro, se volete, certo non diffuso, «fine» insomma, di spessore, di gusto... Ma un giornalismo che, in fondo, cerca in qualche modo di attestarsi sulla frontiera assai alta, ma decisiva, della verità.