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Con tre Papi, da comunicatore

Tre Papi attenti ai media, seppure in modi diversi che rispecchiano la loro sensibilità. Così padre Federico Lombardi, gesuita, direttore della Sala Stam­pa della Santa Sede e della Radio Vaticana, ha descrit­to alcuni aspetti del suo lavoro, raccontando episodi che lo hanno visto protagonista. L’intervento di Lom­bardi sul tema «Comunicazione al servizio di tre Pa­pi » è stato pronunciato ieri pomeriggio a Toledo, in Spagna, ritirando un premio e celebrando la ricorren­za del ventesimo della radio diocesana «Radio Santa Maria» e del quindicesimo del canale televisivo.
Di Giovanni Paolo II padre Lombardi ha ricordato che «al ritorno da ogni viaggio all’estero i responsabili dei media vaticani venivano invitati a un pranzo di lavo­ro. Il Papa voleva sapere quali erano stati gli echi del viaggio nei media, voleva riflettere con i suoi collabo­ratori su che cosa era stato capito e cosa no, vedere se il suo messaggio era “passato” o no al grande pubbli­co ». Il Papa «sapeva bene che cosa voleva e doveva di­re, e non lo avrebbe certamente cambiato per paura o per amore dei media, ma non gli era indifferente il fat­to che quello che voleva dire fosse stato capito oppu­re no. E anche dopo 25 anni si sforzava di imparare an­cora ». Di Benedetto XVI padre Lombardi ha sottoli­neato il «pensiero chiaro, limpido, espresso in modo ordinato, coerente, sintetico, senza incertezze e con­fusioni », capace di dare «il meglio» nella «risposta ri­flettuta ». «Per questo motivo nel suo Pontificato per le cosiddette “conferenze stampa” in aereo avevo svi­luppato il metodo della scelta di alcune domande dei giornalisti così da dargli modo di preparare breve­mente quelle risposte chiare, ricche di pensiero e di so­stanza ». Di papa Francesco padre Lombardi ha sotto­lineato «il rapporto diretto» con i media: «Il modo in cui ha impostato il suo rapporto con i giornalisti nel primo viaggio internazionale in Brasile con l’idea ge­niale del lungo saluto personale e cordiale a tutti e sin­goli nel viaggio di andata, e poi con l’intervista senza rete di un’ora e venti a tutto campo, nel viaggio di ri­torno, ha avuto un impatto analogo a quello che ave­va avuto a suo tempo il nuovo stile di papa Wojtyla». L’efficacia della comunicazione di papa Francesco, ha specificato padre Lombardi, «non è il risultato di una strategia astratta, ma della forza del messaggio, che arrivando ai cuori genera un movimento positivo che coinvolge i media stessi».
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 28-GEN-14
 

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