Una telefonata, una proposta e cinque secondi per pensarci. Tanto poco ci è voluto per decidere di partecipare alla trasmissione di Alessandro Zaccuri in onda su Sat2000. Per noi animatori della cultura dellassociazione Testa E Croce di Arezzo è stata davvero unemozione partecipare a ‘Il grande talk‘ e forse, ripensandoci adesso, neanche troppo difficile. Un po per laccoglienza e la cortesia di tutto lo staff, ma soprattutto per labitudine a confrontarci su tematiche inerenti ai mezzi di comunicazione di massa. E poi è nata subito un pizzico di curiosità verso il mondo degli studi televisivi, per noi sconosciuto dato che gli incontri organizzati nella parrocchia del Sacro Cuore e Santa Teresa Margherita Redi, per affollati che siano, sono tutta unaltra cosa. Luci, sipari, una ritoccatina al trucco non fanno di solito parte dei preparativi per lincontro in collaborazione con Scienza & Vita o per il convegno con i giornalisti locali. Per una volta però abbiamo tolto volentieri linconfondibile pettorina gialla della domenica mattina con il nostro marchio identificativo ( Avvenire), per indossare i panni degli ospiti. Attenti bene però: né opinionisti, né professorini venuti chissà da quale austero circolo culturale, ma ragazzi con le mani sporche di realtà e linguaggi moderni, impegnati a parlare con i giovani, meglio se utilizzando i loro ‘canali di comunicazione evoluti‘. Questo ci è stato chiesto e lo abbiamo fatto volentieri. Quale migliore occasione, allora, se non quella di parlare dei media allinterno dei media e in particolare come ospiti di una trasmissione fuori dalle righe ed originale fin dalla sua nascita. I 400 km di andata e quelli di ritorno alla fine dellavventura non hanno pesato, anche perché sono stati un condensato di opinioni e impressioni nate sulla scia del dibattito proposto ai telespettatori. Si parte da una semplice domanda: cosa ne pensate della qualità degli spot pubblicitari? Noi animatori di Arezzo siamo stati drastici: «Ci vorrebbe il bollino rosso per alcuni, proprio come per certi programmi». Una provocazione forse, ma anche un segno di attenzione che deve essere dato ai contenuti delle pubblicità. Continueremo a interrogarci sullargomento, come animatori, come padri, come educatori e porteremo queste domande allattenzione dei nostri concittadini. Senza però dimenticarci di ringraziare Alessandro Zaccuri e il suo staff, a partire dallindomito Luciano Piscaglia, che ci hanno dato voce e aspettano solo di ricevere altri ragazzi da tutta Italia con una sola caratteristica: avere capacità critica e tanta voglia di interrogarsi. Avanti ragazzi, abbiamo conquistato unaltra piazza (questa volta televisiva), tiriamoci su le maniche e rispondiamo allinvito.