Circa cinquanta persone della diocesi di Reggio Emilia Guastalla hanno risposto, giovedì scorso, allinvito dellufficio diocesano per le Comunicazioni sociali, a partecipare allincontro sulla figura dellanimatore della comunicazione tenutosi nel seminario di Reggio Emilia. Uniniziativa promossa in vista della Giornata di Avvenire - celebrata domenica scorsa - e nellimminenza della pubblicazione della nuova lettera pastorale del vescovo Adriano Caprioli per il biennio 2008-2010, ‘Noi crediamo e per questo parliamo. Comunicare la fede, oggi‘. Al tavolo dei relatori Domenico Soffientini, dello staff di Avvenire, che ha illustrato identità e compiti del Portaparola, affiancato dal vicario episcopale per le comunicazioni sociali, monsignor Emilio Landini e dal direttore del settimanale diocesano ‘La Libertà‘, Edoardo Tincani. Duplice lintento dellincontro. Anzitutto far crescere ¬in primo luogo fra i cattolici - il gradimento di Avvenire e la sua utilizzazione pastorale. Il quotidiano - è stato sottolineato - dovrebbe costituire un punto di riferimento informativo e culturale non solo per i valori evangelici cui si ispira, né semplicemente per il suo essere espressione autorevole della Chiesa italiana, ma anche per la lettura puntuale dellattualità e per la qualità degli approfondimenti che propone e attraverso gli inserti periodici a esso collegati. Lappuntamento reggiano ha visto la partecipazione di un folto numero di operatori che prestano personalmente, a vario titolo e in modalità differenti, il proprio servizio nel campo della pastorale delle comunicazioni, chi come redattore del giornale parrocchiale, chi come webmaster, chi come incaricato della posta elettronica parrocchiale. È stata unopportunità preziosa per far crescere la consapevolezza di quanto sia importante conoscere meglio i media di cui la Chiesa dispone e diffonderli. Laltra finalità dellincontro era favorire una più diretta comunicazione intraecclesiale. Obiettivo sostanzialmente centrato: la condivisione di esperienze e impressioni tra i presenti ha consentito di esplorare le diverse modalità per creare sinergie operative mettendosi ‘in rete‘.