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Michele Anderle (progettisti Michele Andrele e Nino Zorzi, liturgista Mons. Tiziano Ghirelli, artisti Paul Moroder e Don Gino Prandina), dal disegno nitido e raccolto che riassume in un‘unica continuità edificata sia la chiesa, sia gli ambienti delle opere parrocchiali, ricorrendo a una struttura tipo ciborio per valorizzare lo spazio dell‘altare nella chiesa.

Loredana Ficarelli (progettisti Loredana Ficarelli e Vitangelo Ardito, liturgista Mons.Massimiliano Matteo Boiardi, artisti Domenico Pinto ed Elena Clapis), che ricorre a un approccio razionale e monumentale per un edificio disposto trasversalmente nel lotto che presenta in continuità lineare la chiesa e la cappella feriale, affiancato da un altro edificio porticato per le opere parrocchiali.

Mauro Mariani (progettisti Mauro Mariani e Luigi Snozzi, liturgista Don Roberto Tagliaferri, artista Alvaro Siza Vieira) si impronta su un unico volume che racchiude tutte le funzioni tranne la casa del parroco: aule, salone e battistero affiancano l‘aula ecclesiastica dando luogo a un edificio che si dilata in altezza nella parte mediana, con copertura praticabile.

5+1AA - Alfonso Femia, Gianluca Peluffo (progettisti Alfonso Femia, Gianluca Peluffo, Nunzio Camerada, liturgista Mons. Francesco Isetti, artista Danilo Trogu). Qui si ricorre a un richiamo alle architetture primitive dei tolos per la chiesa a pianta centrale con copertura che culmina in un canale di luce-campanile, affiancata a un edificio lineare per le opere parrocchiali. Nel caso della parrocchia di S. Maria Goretti in Mormanno (CS) (Diocesi di Cassano All‘Jonio) il lotto disponibile si dilunga a mezza costa sulla collina. 
 
Primo classificato è il progetto presentato da Mario Cucinella (MCA). Progettisti Mario Cucinella con Luca Sandri, Alberto Casarotto, Alberto Bruno. Liturgista Don Amilcare Zuffi, artista Giuseppe Maraniello. Nelle parole della Giuria, “La chiesa, scultura abitata, è faro, punto di riferimento e di attrazione. La massa dell‘edificio acquista leggerezza nell‘elegante elemento di coronamento. Similmente lo spazio interno è sublimato e come dinamicamente proiettato verso l‘alto dalla presenza del velario.”La forma decisamente inconsueta non presenta una facciata prevalente e si rivolge tutto attorno con eguale plasticità, per quanto le fenditure che segnano l‘entrata divengano figura della croce e forse la scultura metallica che si avviluppa sulla copertura potrebbe alludere alla corona di spine
La pianta centrale permette all‘assemblea di raccogliersi attorno all‘altare mentre la luce spiove centralmente, in ciò nobilitando l‘assemblea.Il tutto ha il pregio di essere ben leggibile e raccolto mentre le anse del perimetro offrono l‘occasione per individuare i luoghi liturgici senza separarli dall‘insieme. La Giuria osserva che: “arte e liturgia dovranno essere temi di approfondimento e di dialogo tra progettista, artista, liturgista e committenza…” 
 
Secondo classificato il progetto di Cossu Toni Architetti (CTONIA). Progettisti Cristiano Cossu, Ada Toni, Andrea Cavicchioli, Raffaele Parlangeli, Andrea Ricci, liturgista Don Antonio Umberto Accogli, artista Nicola Biondani.Ritenuto dalla Giuria “rigoroso e ‘concluso‘, fortemente riconoscibile, con rimandi iconografici e simbolici”, il progetto prevede una parte bassa contraddistinta da pareti esterne in pietra sui cui si eleva il volume intonacato bianco della chiesa la cui pianta è a croce. Molto importante il campanile dotato di scala a chiocciola a vista.
Negli incavi aperti agli spigoli del volume a croce, sono collocati un ‘hostrus conclusus‘, una ‘corte di S. Maria Goretti‘, un ‘giardino dell‘Eden‘ a sottolineare un rapporto diretto con la natura peraltro ben presente anche nelle fronde dei vicini alberi. All‘interno la chiesa è controsoffittata a volta e il sistema di lucernai è studiato per evidenziare la gerarchia dei luoghi liturgici. Gli spigoli interni del volume a croce sono ‘scavati‘ facilitando così il contatto visivo tra i settori dell‘assemblea nei tre bracci della croce, il quarto essendo riservato alla pedana dell‘altare.. Nella valutazione della Giuria si dice tra l‘altro: “L‘impianto liturgico necessiterebbe di un intervento migliorativo, non agevole, vista la rigidità della soluzione in pianta…”.

Progetto segnalato, Zaira Dato. Progettisti, Zaira Dato e Francesco Finocchiaro, liturgista Don Domenico Messina, artisti Salvo Russo, Dino Cunsolo, Rossella Leone.
Nella motivazione della Giuria si nota che il progetto “interpreta coraggiosamente la tipologia della chiesa a due falde” e che speciale attenzione è data “alle fonti energetiche naturali”. Le due pendenze della copertura diventano in questo progetto un segno di valore centrale perché trovano una continuazione anche nella facciata absidale tagliata dalla croce e nella facciata principale a protezione dell‘ingresso.
Il volume in cemento a vista sembra poggiato sul terrazzamento e proteso verso l‘alto: l‘altezza interna del volume cresce avanzando verso l‘altare mentre allo stesso tempo la dimensione orizzontale si restringe, il che si traduce in un cospicuo effetto dinamico. La Giuria annota che: “Il progetto appare caratterizzato da volumi poco raccordati e percorsi molto articolati…”. 

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Francesco Garofalo (Garofalo Miura Architetti - progettista Francesco Garofalo, liturgista Don Luca Perri, artista Silvia Codignola), dove il tema del volume con copertura a due pendenti è trattato come tema portante e reiterano in tutti i volumi del complesso, tra i quali quello della chiesa emerge per altezza, distinzione materica e una serie di trafori (tra i quali la croce) che lo alleggeriscono.

Ruggero Lenci (progettista Ruggero Lenci, liturgista Don Roberto Tagliaferri, artisti Nino Santoro, Giovanna Martinelli con Ernesto Tross) che ha seguito la logica del tetto verde praticabile e del sagrato a chiostro, chiuso su tre lati dai volumi del complesso parrocchiale. La chiesa si protende verso valle affiancata da un campanile che disegna il braccio verticale di una croce. 

Carlo Quintelli (progettista Carlo Quintelli, liturgista Don Guido Pasini, artisti Davide Rivalta, Paolo Sacchi, Gianna Zanafredi). Qui il progetto di basa su una pianta ellittica che dà luogo per sovrapposizioni successive a una cupola (sotto la quale sta la cappella feriale) sormontata da una cuspide crocifera: l‘architettura è intesa quale manifestazione di simboli ben radicati e si sviluppa in altezza sfruttando il dislivello del terreno che consente accessi a diverse quote. 

Laura Rocca (Roccatelier Associati - progettisti Laura Rocca, Beniamino Rocca, Stefano Rocca, liturgista Mons. Claudio Antonio Fontana, artisti Luigi Leoni e Chiara Rovati). Qui la scelta è ricaduta su un disegno organico sviluppato in lunghezza e secondo un profilo ondulato che origina dalla chiesa, segnata da un campanile che sale con viluppo che sale a elica accanto all‘entrata che dà accesso a un‘aula disposta a ‘ventaglio”.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 03-GIU-14
 

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