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Papa Francesco comunicatore


«Si può diventare un leader con un altissimo tasso di popolarità e con una enorme presenza a livello internazionale ignorando i grandi media? No, direbbero politici ed esperti della comunicazione. Troppo difficile. Ma Papa Francesco sembra essere un caso speciale. Che sarebbe interessante studiare. Jorge Mario Bergoglio non è stato mai un amante della sovraesposizione». Lo ha detto il vaticanista argentino Andrés Beltramo Alvarez, partecipando giovedì 9 maggio a Firenze a un incontro promosso dal Centro culturale San Paolo nell’ambito della ‘Settimana della comunicazione‘, al quale ha preso parte anche il direttore di ‘Avvenire‘, Marco Tarquinio. A suo parere «questo Papa è l’uomo di Dio che indica le strade oggi da percorrere, ovvero le strade delle periferie geografiche ed esistenziali della Terra. Tutte le periferie, dunque, e tutte le povertà: materiali, spirituali, morali, con una speciale predilezione per quelli che non hanno nulla e sono senza speranza. Ma Francesco – ha fatto notare ancora il direttore di Avvenire – è anche il Papa dell’essenzialità, il Papa del linguaggio semplice che scalda i cuori. E tutto questo sta passando nei canali della comunicazione ben oltre le aspettative». Lo si riscontra anche nelle lettere dei lettori inviate ad ‘Avvenire‘. «Ci sono persone – ha raccontato Tarquinio – che non pregavano più e che dopo il primo appello di Bergoglio dalla Loggia di San Pietro hanno iniziato a pregare per il Papa. E adesso continuano a farlo tutti i giorni». Sollecitato dal moderatore (il vicecaporedattore del Tg regionale toscano della Rai, Massimo Lucchesi) e dal tema dell’incontro – incentrato sul tema della Giornata delle comunicazioni sociali e quindi sulle reti sociali – Beltramo Alvarez ha parlato dell’essenzialità delle omelie quotidiane del Papa in Santa Marta come potenziali twitter dai rigorosi 140 caratteri. In ogni caso, a giudizio del direttore di ‘Avvenire‘, «tutti gli atti e tutte le parole di Papa Francesco, anche i più tradizionali, dalle omelie mattutine a Santa Marta alla Messa in Coena Domini nel carcere minorile di Roma, sono illuminate dal suo nome e rese intelligibili e affascinanti, per coloro che credono quanto per i lontani, dal suo tratto umano e pastorale straordinario. Ed entrano di slancio anche nel nuovo mondo della comunicazione e dell’informazione interattiva online».
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 10-MAG-13
 

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