Irc - Servizio Nazionale per l'Insegnamento della Religione Cattolica | |||
|
|||
|
|||
LA MAPPA CULTURALE DEGLI IDR: LA SPERIMENTAZIONE DEGLI OBIETTIVI E TRAGUARDI IRC 14-16 GENNAIO 2008 Prof. Andrea Porcarelli Il Servizio Nazionale per lInsegnamento della Religione Cattolica (Irc) della CEI ha promosso nei giorni 14 - 16 gennaio 2008, nella splendida cornice di Valtournenche (AO), il seminario formativo per i Responsabili regionali per lIrc ed i docenti loro collaboratori, sul tema La mappa culturale degli IdR: la sperimentazione degli Obiettivi e Traguardi Irc. Finalità principale del seminario è stata quella di mettere a confronto chi ricopre un ruolo di responsabilità nella formazione in servizio degli insegnanti di Religione su alcuni nodi culturali di scottante attualità: la riflessione sullidentità e le competenze professionali dellIdr, lipotesi di ridefinizione degli obiettivi di apprendimento (con relativi traguardi di competenza) per lIrc nel contesto dellattuale evoluzione del sistema scolastico italiano, lavvio di una sperimentazione di tali obiettivi e traguardi, che tenga conto del mutato contesto, ma sappia soprattutto valorizzare - in continuità con il passato - le buone prassi didattiche e di formazione realizzate dagli Idr in questa stagione feconda di cambiamenti e di riflessioni. Consapevolezza di fondo che guida questo lavoro è la certezza dellautonomia dellIrc nelloperare un saggio discernimento culturale e pedagogico in ordine alle recenti e attuali riforme scolastiche, giungendo a maturare elementi significativi di una linea di pensiero che si lega ad unantropologia cristiana. Le relazioni hanno offerto un contributo a focalizzare lo scenario culturale, teologico, normativo e pedagogico in cui siamo chiamati a muoverci, a partire dallanalisi di alcune piste di lavoro per gli Idr nellattuale questione antropologica (prof. Nunzio Galantino) tenendo conto della centralità della persona proprio in un mondo flessibile e complesso, come quello in cui siamo chiamati a vivere: luomo contemporaneo, mentre riesce a soddisfare a certi livelli il suo anelito di conoscenza, vede crescere in maniera evidente e drammatica il senso della sua inquietudine e proprio in tale inquietudine si può leggere una apertura che si opponga ad ogni deriva funzionalista. Sul piano teologico (proff. Orioldo Marson e Giosué Tosoni) ci si è soffermati soprattutto sul ruolo educativo dellIrc in quanto disciplina pertinente alla formazione globale della persona, con lapporto di unantropologia cristiana e cattolica, ma anche sul compito degli Idr nella comunità scolastica, in forza della loro duplice passione per la Chiesa (da cui ricevono un mandato e di cui sono testimoni) e per la scuola della società italiana. Motivazioni ideali fondate sul Vangelo e passione educativa incarnata nella scuola sono il motore di un Irc che proprio nella sua confessionalità trova lidentità più adeguata ad un modello non riduzionistico di laicità nellofferta di un servizio nel quadro delle finalità della scuola. Sul piano pedagogico (prof. Rita Minello) si osserva come identità della scuola e del docente si plasmano sinergicamente, a partire da un forte coinvolgimento emotivo che è al centro della storia professionale degli Idr, per declinarsi in un profilo di competenze aperto e dinamico. In tale profilo si intrecciano competenze istituzionali, didattiche, progettuali, organizzative, valutative e comunicativo-relazionali. Tali preoccupazioni sullidentità dellIdr sono chiamate ad incarnarsi nellattuale contesto di sperimentazione delle nuove Indicazioni ministeriali e del Regolamento sullobbligo di istruzione, raccogliendo (prof. Sergio Cicatelli) la sfida delle competenze, distinguendo tra competenza religiosa e competenze relative allIrc, andando oltre il rischio (non certo assente né nei documenti europei, né in alcuni di quelli ministeriali) di una sostanzializzazione delle competenze, intese di fatto come abilità skillabili. Valorizzare gli spazi per lIrc a cui si apre nelle nuove Indicazioni (minori aperture si trovano nel Regolamento sullobbligo), anche cercando di trasfigurare dallinterno gli elementi culturali più deboli con linnesto di elementi - ispirati allambito delle competenze religiose - che possono rappresentare il giusto correttivo ad una deriva efficientistica o economicistica. Ulteriori spunti di riflessioni sono emersi dal ricco dibattito che è seguito alle relazioni e dai lavori di gruppo coordinati dal prof. Vito Sabato e condotti dai proff. Davide Monteleone, Silvia Balla e Cristina Carnevale. Il rapporto tra lIrc e la pastorale scolastica è sempre al centro di unattenzione appassionata, a partire dalla convinzione che il primo ambiente di azione pastorale degli Idr è proprio la scuola in cui lavorano, con passione e professionalità, dando testimonianza di ciò che hanno il mandato di insegnare. Contestualmente le azioni di pastorale scolastica sono chiamate a dare forza al ruolo dellIrc nella scuola e degli Idr nella comunità, con modalità adeguate alle rispettive funzioni e ruoli. Il confronto con lantropologia implicita nelle Indicazioni e nel Regolamento è stato attento e serrato, ci si è proposti di cogliere loccasione della sperimentazione in atto per proporre delle ipotesi di obiettivi di apprendimento e traguardi di competenza con modalità che si sottraggano alla deriva funzionalista a cui tali documenti sono esposti portando un positivo innesto culturale che in qualche modo giovi a trasfigurarne dinamicamente e vitalmente lidentità culturale. I traguardi di competenza, in particolare, rappresentano da un lato una categoria culturale e pedagogica di dubbia fruibilità (vi è chi li ha definiti un ossimoro), ma dallaltro lato possono rappresentare unoccasione per inserire in modo esplicito (almeno nellIrc) un riferimento alla dimensione personale ed educativa che in passato era garantito dal Profilo educativo e culturale atteso al termine di ogni ciclo di istruzione e formazione. Il fatto che per le altre discipline non sia stato fatto non esclude che un contributo propositivo e migliorativo in tal senso possa venire proprio dal mondo dellIrc. Per capire appieno il clima in cui si sono svolti i lavori del seminario è indispensabile sottolineare il potere suggestivo che ha avuto anche il contesto ambientale e culturale in cui esso si è realizzato grazie allospitalità del Responsabile Irc della Valle dAosta, prof. Omero Brunetti e alla sollecitudine dei suoi collaboratori. La tradizione che vuole il seminario dei Responsabili regionali ospitato da una delle regioni si è qui incarnata in una piccola realtà che - per dirla con le parole del Vescovo di Aosta, nellomelia della Celebrazione eucaristica - è una regione autonoma, ma non una chiesa autonoma: anche il modo in cui si è svolto il seminario, oltre ai suoi contenuti, ha contribuito non poco a consolidare il senso di appartenenza ecclesiale che ha animato e pervaso tutto il corso dei lavori. Le valli e le vette alpine che facevano da cornice e sono state anche oggetto di una escursione culturale alle falde del monte Cervino (grazie al contributo professionale di guide esperte e competenti) rappresentano una potente metafora del lavoro che è chiamato a fare lIdr nella scuola: il fatto che lo sguardo incontri pareti di dura roccia costringe il viandante ad alzarlo ancora, verso il cielo. Le difficoltà che quotidianamente si incontrano sia nellattività didattica, sia nellattività di accompagnamento formativo e professionale degli insegnanti (specialmente in questo periodo di grandi cambiamenti), sono talvolta assimilabili a dure pareti di roccia, che è possibile scalare purché si continui a tenere lo sguardo alto, verso un cielo di valori e consapevolezze che sono la stessa sorgente identitaria dellIrc. |
|||
|
|||
Ultimo aggiornamento di questa pagina: 07-GIU-12
|
|||
Chiesa Cattolica Italiana - Copyright @2005 - Strumenti Software a cura di Seed
|