Conclusioni di don Domenico Pompili Il Vangelo non è solo la comunicazione di un buon annuncio, ma anche buon annuncio della comunicazione o Vangelo della comunicazione (J. Caillot). Insomma lannuncio cristiano deve essere non solo buono, ma anche bello, esattamente come il pastore (o kalos), di giovannea memoria.
1. Da mezzo a strumento, da strumento a luogo o ad ambiente culturale (un nuovo ‘territorio)
Latteggiamento della Chiesa che passa da una istintiva diffidenza ad una progressiva simpatia verso i media dice che si è attuato un cambiamento più profondo. Si è compreso cioè che laccelerata innovazione tecnologica non è solo questione tecnica, ma coinvolge più profondamente luomo. Non basta usare i media… è necessario integrare questa messaggio nella nuova cultura creata dai moderni mezzi della comunicazione sociale (RM, 37).
Del resto la Chiesa, sin dai tempi apostolici ha sempre fatto realisticamente i conti con la cultura, perché trattandosi di un dialogo levangelizzazione non può non tener conto dellinterlocutore. Di fatto occorre avere un ‘ecosistema simbolico condiviso e cioè sintonizzarsi con linterlocutore perché niente è più inutile che parlare tra sordi e soprattutto dare risposte a domande mai poste (!).
Ora ‘il mezzo è il messaggio non in senso assoluto, ma certamente nel senso che il mezzo espressivo non è indifferente per la comunicazione del messaggio; pertanto apprendere per immagini è diverso che per concetti: altra infatti è la forza del concetto, altra quella dellimmagine (cfr. Direttorio CEI, 2004).