NOCERA UMBRA, 27 APRILE - 1 MAGGIO 2012 FASCIA 12-14 Responsabili di fascia: Patanè Francesco, Cerini Beatrice
OBIETTIVO del percorso di fascia: RISCOPRIRSI FIGLI LIBERI E AMATI! (far percepire ai ragazzi la bellezza di sentirsi figli amati)
Alla luce di quanto detto Milano, abbiamo deciso di usare le parole-chiave che sono venute fuori dalla lectio di sr. Benedetta, per proporle ai ragazzi in un modo un po accattivante. La nostra idea è quella di mettere in contrapposizione i concetti fondamentali, perché la proposta per questa fascia detà (periodo preadolescenziale) sia stimolante, parli alla loro vita concreta, dia degli spunti e sia in qualche modo provocante, che sia una riflessione cha abbia a che fare con la loro età e la loro vita. Ecco i concetti espressi: · Conoscenza/Differenza: La conoscenza tra i ragazzi (momento indispensabile ed iniziale del percorso) sarà fatta in questa chiave: ci conosciamo a partire dalle nostre differenze (di diverso non abbiamo solo il sesso, il nome, la città, ma lo stile di vita, le esperienze, il contesto in cui viviamo, le scelte che facciamo), a confronto! Unattività che ci faccia comprendere la bellezza e la ricchezza della diversità e possa essere un arricchimento per ogni ragazzo;
· Affidarsi a Dio/Trasgressione: In altri termini: fidarsi… (di Dio, dei genitori, degli adulti significativi- insegnante, parroco, animatore del gruppo) e trasgredire (agli stessi). E letà in cui i ragazzi mettono tutto in discussione; cerchiamo, con loro, di capire cosa è più liberante, se laffidarsi allAltro o se fare tutto quello che sentiamo da soli….capire con loro il perché della trasgressione …. e la bellezza di un rapporto di fiducia. Il ragazzo è invitato a riflettere sulla sua relazione con Dio e a prendere coscienza che si tratta di una relazione libera e liberante e non schiavizzante, costretta, limitante (la fecondità del rapporto con Dio). Si è pensato di fare un confronto con la parabola del Figliol Prodigo che scappa da una realtà che gli sta stretta e cerca, in qualche modo, la libertà trasgredendo , ma alla fine sperimenta che solo il padre lo ama di un amore unico. Quando il giovane, sperimenta il sentirsi figlio amato cambia la sua percezione della realtà, la sua stessa vita. Affidarsi al Padre non è più schiavizzante ma liberante. Riscoprirsi figli di Dio è forse un piccolo passo per riscoprirsi amati! Allora il ritornare a casa del figliol prodigo, può essere anche per noi (quando alla fine del convegno ritorneremo a casa) un ritorno nuovo…. Sarebbe bello aiutare i ragazzi a percepire che anche per noi, qualora fossimo lontani dai nostri genitori, dalla famiglia, dalle regole, dalla fedeltà al progetto della nostra famiglia, è possibile un ritorno dove tutto cambia: un nuovo stile di vita…che potremmo ricominciare dal giorno in cui ritorniamo a casa dal convegno!
· Attesa/Pretesa:lattesa, (nel tempo del tutto e subito, dei fast food, della velocità, dei rapporti facili) deve essere un nuovo modo di vivere, intesa anche come tempo di prova…possiamo aiutare i ragazzi a percepirlo come un momento importante e non da baipassare al più presto, un tempo in cui stare, il tempo in cui ritornare a gustare la bellezza delle cose (le stelle) e tornare a desiderare tutto ciò che nella velocità ci sembra scontato e che finiamo col pretendere il più delle volte. A volte pretendiamo che una cosa accada, ci sia….iniziamo a pretendere tutto! Quali sono le pretese di un dodici-quattordicenne ? (li capiremo con loro) ! Cercheremo di valorizzare il tempo dellattesa (si pesava anche, concretamente, di promettere loro una sorpresa il primo giorno dicendo: domani ve la daremo; lindomani, la loro attesa, sarà messa alla prova rimandando la consegna; e così di giorno in giorno, fino allultimo giorno del convegno, in cui magari la pretenderanno. Mostreremo a loro il concetto di attesa-pretesa con questo escamotage);
· Delusione/Meravigliarsi: solo dopo aver toccato il fondo (che per i 12-14 anni è: il rapporto incontro-scontro con i genitori, le delusioni dei primi amori, le difficoltà e le delusioni scolastiche), si può ritornare a meravigliarsi, guardando le stelle; il prendere un 3 a scuola, non devo sempre intenderlo come un motivo per deludermi ancora di più, ma unoccasione per puntare in alto, per desiderare il meglio e per … apprezzare, quando arriverà, il valore dell8; solo se la mia ragazza mi lascia, posso comprendere cosa vuol dire essere abbandonato. Capire che lesperienza della delusione, vissuto come momento in cui Dio non mi abbandona, ma è presente, può aiutarmi a crescere, infondendo in me una meraviglia nuova. Se sperimento la delusione, avrò una via daccesso maggiore alla meraviglia, mi inizierò a sorprendere delle piccole cose e dei piccoli gesti e segni quotidiani e anche nella grandezza dellinfinito (luomo come un piccolo puntino di fronte allimmensità), scoprirò di avere un posto speciale nel cuore di Dio. Dio ci insegna a meravigliarci, perché lui per primo si è meravigliato (e dio vide che era cosa buona);
· Memoria/Dono:pensiamo che in questa fascia, i ragazzi debbano essere aiutati a raccontare di sé, della propria storia, delle proprie piccole sofferenze, delle gioie, delle cose belle e meno belle del passato e del presente. Solo il fare memoria, (che realizzeremo anche attraverso un diario di bordo del convegno-percorso personale ed un murales per il percorso di gruppo, che poi porteranno a casa) può permetterci di riscoprirci figli liberi, ed in quanto tali Dono! Guardare alla propria storia anche per educarci, per riscoprire le risorse che abbiamo e pensavamo, fino a questo momento, di non possedere. La memoria per riscoprirci Dono e per riscoprire i molti doni che abbiamo e che potremmo mettere a servizio anche della nostra famiglia, parrocchia, gruppo di amici. Segno concreto è quello del sigillo e dellincisione da riprendere con alcune attività;
Questo è il percorso tematico. Il modo in cui rendere questi contenuti dobbiamo ancora vederlo e programmarlo con tutti i ragazzi della nostra fascia. Fateci sapere se va bene, se cè qualcosa da modificare per poi iniziare la programmazione metodologica.
Francesco Patanè, Beatrice Cerini e gli animatori dei 12-14 Nocera 2012