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I giornalisti della diocesi di Matera-Irsina hanno incontrato lArcivescovo mons. Salvatore Ligorio domenica 23 gennaio durante una Santa Messa celebrata a Matera, presso la parrocchia di San Francesco dAssisi, in preparazione della festa del santo patrono Francesco di Sales. Alla cerimonia ha fatto poi seguito un breve incontro alla presenza del direttore dellufficio diocesano delle comunicazioni sociali e di numerosi giornalisti della carta stampata, delle redazioni radiotelevisive e web, dellagenzia ANSA. In questa occasione, lArcivescovo ha voluto richiamare il valore della missione del giornalista che è quella di dover rendere testimonianza alla verità. Da questa missione deriva anche una grande responsabilità educativa. Ciascuno è alla ricerca della verità e spesso questa ricerca è vista come un fatto soggettivo che avrebbe per questo soltanto un valore relativo. Invece, secondo mons. Ligorio, la fede ci rivela che ogni tentativo di ricerca della verità può trovare in Cristo una sintesi e il suo fondamento oggettivo. Lesito dalla verità è la libertà; pertanto, si deve portare la verità a tutti perché la libertà è per tutti. Il giornalista deve sempre rispettare la dignità di ciascun uomo. È illuminante lesempio di San Francesco di Sales. Dovendo svolgere la sua azione di pastore in un ambiente ostile alla sua predicazione, comunicava con i suoi concittadini attraverso fogli volanti che distribuiva personalmente porta a porta. È questo motivo che ha fatto di lui il patrono dei giornalisti. A Francesco di Sales, papa Pio XI ha dedicato unintera enciclica, la Rerum Omnium Perturbationem, che indica il santo come un esempio per lamabilità e lo stile che mostrava nel suo modo di comunicare. Pio XI esprimeva il desiderio che dal santo di Sales «precipuo vantaggio ritraessero tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina. Ad essi è necessario, nelle discussioni, imitare e mantenere quel vigore, congiunto con moderazione e carità, tutto proprio di Francesco». A giornalisti e scrittori, lenciclica rivolgeva questa raccomandazione: «abbiano cura della stessa forma ed eleganza del dire, e si studino di esprimere i pensieri con la perspicuità e lornamento delle parole, in maniera che i lettori si dilettino della verità. Se si presenta il caso di combattere gli avversari, sappiano, sì, confutare gli errori e resistere alla improbità dei perversi, ma in modo da dare a conoscere di essere animati da rettitudine e soprattutto mossi dalla carità». di Paolo Tritto (dal "Notiziario Regionale" della Commissione per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale di Basilicata - 30 gennaio 2011) |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 07-FEB-11
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