Lo storico Harold Perkin scrisse che gli uomini che costruirono le ferrovie non stavano soltanto creando un mezzo di trasporto, ma al contrario, stavano contribuendo alla creazione di una nuova società e di un nuovo mondo. A metà Ottocento la ferrovia non fu considerata semplicemente come unesperienza, ma spesso proprio come una «rivoluzione», la railway revolution o persino una metafora culturale. Č interessante notare come ogni invenzione, dalla ruota in poi, che ha permesso agli uomini di intensificare le comunicazioni e gli scambi, passando dalla stampa, dalla ferrovia e dal telegrafo, è stata considerata «rivoluzionaria». Così anche internet. Se questa dimensione di «rivoluzione» aiuta a comprendere la rilevanza sociale delle innovazioni, daltra parte rischia di oscurare una considerazione più importante a loro riguardo: esse rispondono a desideri «antichi». Come lo fu la ferrovia dal 1825, così anche internet intorno al 1980 è stato considerato una rivoluzione. E tuttavia è necessario sfatare un mito: che la Rete sia unassoluta novità dei «nostri» tempi.