A spiegare il corso promosso dalle diocesi dellUmbria è monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e delegato dei vescovi umbri per le Comunicazioni sociali. A spingere le diocesi a dare avvio al corso, afferma Boccardo, «è stata la necessità di formare testimoni che sappiano valorizzare le opportunità che la società offre in chiave di comunicazione evangelica. Informazione e formazione devono andare di pari passo. Il corso, rivolto a chi opera nel settore delle comunicazioni sociali ma anche a chi vi si affaccia per la prima volta, trova il suo fondamento negli Orientamenti pastorali per il decennio ‘Educare alla vita buona del Vangelo‘, laddove si dice che uno degli obiettivi è educare alla conoscenza dei mezzi e dei loro linguaggi e a una più diffusa competenza quanto al loro uso». Gli scopi? «I corsisti - aggiunge Boccardo -, grazie al contributo di esperti dellinformazione, trovano nella comunità ecclesiale apertura e collaborazione nella verità. Al tempo stesso, però, vengono richiamati i principi a cui la Chiesa si ispira, soprattutto in tempi in cui la comunicazione e linformazione sembrano essere sollecitate dallimmagine, dalla superficialità e dallo scoop, a scapito della verità e del rispetto.Vogliamo far comprendere che è necessario un atteggiamento critico e coerente che sappia, però, tendere verso il bene. È la missione di fondo di tutti coloro che, riconoscendosi nel Vangelo, vogliono occuparsi di comunicazione. Il corso non è finalizzato ad unoccupazione diretta ma è caratterizzato dalla gratuità. Amerei definirlo un tempo di riflessione e formazione che la Chiesa umbra offre».