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E‘ in programma per mecoledì 16 giugno alle 17.30 presso l‘Auditorium Carispaq de L‘Aquila un convegno per i 25 anni dalla morte di Angelo Narducci organizzato dall‘Istituto di Abruzzesistica e Dialettologia del capoluogo abruzzese. Sono previsti gli interventi del Dott. Angelo Paoluzi, giornalista, del Dott. Angelo Scelzo, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, del Dott. Giuseppe Merola, autore del libro "Angelo Narducci e Avvenire. Storia di un giornalista, poeta, politico con l‘ansia di essere cristiano" (Aracne, 2009) e del Dott. Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire. A moderare l‘incontro è stato invitato il Prof. Don Giuseppe Costa, Direttore della Libreria Editrice Vaticana. Il giorno seguente, giovedì 17 giugno, nello stesso luogo e alla stessa ora, saranno invece consegnati i premi Zirè d‘oro, uno dei quali è stato assegnato a Don Giuseppe Merola per il suo libro su Angelo Narducci. Don Giuseppe Merola è un sacerdote della arcidiocesi di Capua. Il suo libro racconta la vita del giornalista Angelo Narducci, nato allAquila il 17 agosto 1930, fondatore e poi direttore dal 1969 al 1980, del quotidiano dei vescovi italiani Avvenire. Che fu anche deputato al Parlamento europeo (1979-1984), intellettuale cristianamente impegnato, uomo di cultura e sensibile poeta, prematuramente scomparso il 10 maggio 1984. Lo Zirè doro, indetto dallIstituto di Abruzzesistica e Dialettologia a partire dal 2000, è dedicato proprio ad Angelo Narducci e assegna ogni anno: il premio nazionale di poesia e narrativa in lingua; il premio interregionale di poesia e di narrativa dialettale; il premio per la canzone popolare aquilana; il premio nazionale di giornalismo; il premio per la critica letteraria; il premio ai personaggi dellanno. Ledizione 2009 benché dovesse essere anche loccasione per ricordare il venticinquesimo dalla scomparsa di Narducci, a causa del terremoto, non si tenne. Quella ricorrenza sarà allora celebrata questanno. Il saggio che ha fatto guadagnare a don Merola prima lessere invitato al convegno celebrativo come biografo ufficiale di Narducci e poi lo Zirè doro ha, oltre a quello ormai raro di una ampia e rigorosa documentazione, il pregio di non limitarsi alla biografia individuale (impresa già questa molto impegnativa) ma di collocare la figura del protagonista sullo sfondo delle vicende della stampa cattolica, nonché, e più in generale, di un paesaggio italiano ribollente che comprende, tra laltro, le dolorose lacerazioni allinterno del mondo cattolico, la contestazione studentesca, le battaglie sullaborto, la nascita del terrorismo e il rapimento di Aldo Moro, sino alla crisi di quel sistema politico di cui Narducci fu interprete attentissimo, appassionatissimo e lungimirante. |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 14-GIU-10
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