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Anno 2002 - X Convegno nazionale dell'Apostolato Biblico   versione testuale

Relazione
S.E. Mons. Cesare Nosiglia
Vicegerente della diocesi di Roma
 
LE DIRETTIVE DI ANIMAZIONE BIBLICA DELLA NOVO MILLENNIO INEUNTE
 
E DEGLI ORIENTAMENTI PASTORALI DELLA C.E.I.
IMPLICANZE PASTORALI.
 
 
I due testi programmatici del dopo Giubileo si richiamano l’un l’altro con evidente sintonia di contenuti e di opzioni pastorali. Anche sul piano dell’apostolato biblico possiamo notare che tale sintonia si esprime sia sul piano dei principi fondativi che di quelli orientativi della prassi educativa e dell’impegno missionario della Chiesa oggi.
 
 
1. SUL PIANO FONDATIVO
 
1.1 La Novo Millennio Ineunte
 
Avvia il suo itinerario a partire dal testo evangelico di Gv.12,21. “Vogliamo vedere Gesù” e imposta tutta la prima parte della Lettera sul tema della contemplazione del volto del Signore. Lo fa in chiave missionaria in quanto oggi di fronte a tanta gente che consapevolmente o in modo indiretto chiede di vedere Gesù, i credenti non possono solo parlare di lui, ma devono farlo vedere. E questo esige che la Chiesa e ogni credente si faccia vedere da Cristo, sia in costante contemplazione del suo mistero, tenga lo sguardo fisso su di lui, sul suo volto.
Il primato del dono, della grazia, della contemplazione orienta dunque la vita e la missione della Chiesa oggi.
E qui troviamo subito affermato un criterio basilare di pedagogia catechistica, formativa e di spiritualità: “la contemplazione del volto di Cristo non può che ispirarsi a quanto di lui ci dice la Sacra Scrittura che è da capo a fondo attraversata dal suo mistero, oscuramente additato nell’Antico Testamento, pienamente rivelato nel Nuovo Testamento, al punto che San Girolamo sentenzia con vigore: “L’Ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. Restando ancorati alla S. Scrittura ci apriamo all’azione dello Spirito che è all’origine di quegli scritti e insieme alla testimonianza degli Apostoli, che hanno fatto viva esperienza di Cristo, il Verbo della vita, lo hanno visto con i loro occhi, udito con le loro orecchie, toccato con le loro mani. Quella che ci giunge attraverso di loro è una visione di fede suffragata da precisa testimonianza storica: una testimonianza veritiera che i Vangeli pur nella complessa redazione e con un’intenzionalità primariamente catechetica, ci consegnano in modo pienamente attendibile”.