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 Anagrafe - Archivio News - Sulle tracce di Santa Rosa 
Sulle tracce di Santa Rosa   versione testuale
Una mostra per ripercorrere alcuni momenti salienti e poco conosciuti del culto della santa e della vita del suo monastero






Per il secondo anno la macchina di Santa Rosa non attraverserà con le sue luci le strade di Viterbo, ma una mostra è offerta ai devoti e ai pellegrini che nei giorni intorno alla sua festa liturgica (4 settembre) si recano al santuario a lei dedicato.
Nei locali attigui al santuario e che corrono lungo due lati del chiostro il Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus in collaborazione con il Monastero di Santa Rosa, l'Università della Tuscia, l'University of St. Andrews (Scozia), la Diocesi di Viterbo e la Federazione della Clarisse Urbaniste d'Italia ha organizzato un'esposizione per valorizzare il materiale artistico, archivistico e librario conservato presso il Monastero di S. Rosa di Viterbo.

La mostra "Sulle tracce di santa Rosa" si focalizza su alcuni momenti salienti e poco conosciuti del culto della santa e della vita del suo monastero nella lunga durata di otto secoli.  Il culto e la vita di una comunità di sorelle vengono testimoniati dalle evidenze storico-artistiche poste sotto una lente di ingrandimento e attraverso i materiali conservati presso l'Archivio e la Biblioteca della Federazione delle Clarisse Urbaniste. Ai visitatori viene offerto un percorso sulle orme lasciate dalla fanciulla viterbese spesso nascoste tra le pieghe del tempo. La mostra è infatti distribuita in quattro sezioni.

La prima sezione si apre nella sala del Capitolo, dove viene esposta per la venerazione l'urna con il corpo incorrotto di Santa Rosa: la Reliquia per eccellenza. In questa prima sala, a cura di Eleonora Rava, Anna Proietti e Daniela Zena, si è ricostruita con materiale documentario e fotografico d'archivio la ricognizione del Corpo Santo avvenuta il 3 aprile 1921 e il suo restauro nell'agosto del 1921 (esattamente un secolo fa). In quell'occasione fu espiantato il cuore e posizionato in un reliquiario donato dal pontefice per la sua conservazione e venerazione. Il 13 novembre 1921, come annunciato dal Vescovo, dopo gli interventi di conservazione e prima della chiusura definitiva dell'urna, ebbe luogo la prima processione del Cuore insieme a quella del Corpo della Santa.

Nella sala del refettorio è disposta la seconda sezione, a cura di Chiara Sassi, dove si espongono 15 lastre di rame della seconda metà del secolo XVIII rappresentanti alcune scene della vita di santa Rosa. Oltre alla descrizione dei rami si illustra nei pannelli esplicativi la tecnica dell'incisione calcografica.

Nella terza sezione, a cura di Paola Pogliani si espongono esempi delle attività monastiche praticate dalle suore dal XVIII fino al XX secolo, ossia decorazioni con la tecnica dei papiers roulés e con fiori di stoffa.

La quarta sezione offre uno scorcio verso il museo della quotidianità che verrà allestito nelle cucine cinquecentesche del monastero di Santa Rosa. Lo studio dei documenti d'archivio insieme alle ricerche condotte sulle testimonianze materiali - utensili da cucina e strumenti di lavoro - offrono uno sguardo nuovo sulla scansione del tempo nella clausura, consentendo di sviluppare un racconto sfaccettato della vita monacale che si intende presentare in questo originale museo.

Il percorso prosegue nel salone del Quattrocento, dove sono esposti alcuni costumi del tradizionale corteo storico che accompagna l'annuale processione del cuore di santa Rosa e si può ammirare la cappella delle reliquie.

La mostra, inaugurata il 27 agosto, è aperta fino al 27 ottobre 2021 dalle 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30 (4 settembre orario continuato).

Il video dell'inaugurazione è disponibile sulla pagina Facebook del CSSRV.

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