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Linosa festeggia la benzina. Il futuro comincia adesso   versione testuale
Articolo di Nino Arena
(15 marzo 2013) - Finalmente il momento è arrivato: dopo un’attesa di anni, dopo settimane di speranza e incertezza, Linosa ha potuto festeggiare l'arrivo di benzina e gasolio che hanno riempito per la prima volta le cisterne dell'unico distributore dell'Isola.
 
E poco importa ai linosani se a fare funzionare l’area di servizio che fa entrare l’Isola nel futuro è stata la "Paolo Veronese", una nave che ormai appartiene al passato delle Pelagie, dal momento che questa settimana è stata sostituita dalla motonave "Laurana" per il trasporto di mezzi e passeggeri e dal traghetto "Bilton" per le merci. Poco importa, soprattutto, se ovunque nel mondo i combustibili fossili cedono spazio alle fonti di energia alternative: qui il domani, anzi, già l’oggi passa da benzina e gasolio.
“Abbiamo finito di pagare il carburante anche 30, 40 euro al litro” dice il consigliere di minoranza Errera, tirando un sospiro di sollievo, antesignano della battaglia per la benzina, un ruolo che rivendica con orgoglio. “È stata una lotta mia, ma devo dire che l'Amministrazione comunale non si è tirata indietro e con il nuovo sindaco abbiamo lavorato insieme”.
“Il grande problema di noi linosani, quando lasciamo casa – racconta Errera – è l’incertezza: sappiamo quando partiamo, ma non sappiamo quando riusciremo a tornare ed è capitato a tutti di rimanere bloccati anche diversi giorni. Se con l’auto andiamo a Lampedusa, il biglietto di andata e ritorno costa 80 euro e non di rado dobbiamo aggiungere le spese per la permanenza, stesso discorso vale per Porto Empedocle, così i costi di un solo litro lievitavano in modo incontrollabile”.
E così il parco auto, composto da un centinaio di vetture e altrettanti trattori finisce per pesare sulle tasche assai più che in terraferma. In passato qualcuno è stato costretto a chiedere alla banca un prestito di qualche migliaio di euro e il perché è presto detto: l’impossibilità di rifornirsi con regolarità rendeva necessario fare scorta di benzina e diesel da stipare in contenitori che poi venivano riportati nell’Isola pieni di carburante. Con l’effetto collaterale di non poco conto che, talvolta, sul traghetto, a insaputa dell’equipaggio, viaggiava un carico pericoloso che avrebbe richiesto ben altri accorgimenti per navigare in sicurezza. Tutto questo è ora un ricordo.
Un banchetto ha salutato lo sbarco dell'autocisterna con 25mila litri di benzina, che hanno riempito i serbatoi del concessionario del servizio (lo stesso dell’isola maggiore). In piazza a festeggiare c’erano davvero tutti, incluso il sindaco Giusi Nicolini, che in questa difficile battaglia ha raccolto il testimone dal predecessore Dino De Rubeis. “È stato un parto difficilissimo – spiega il vicesindaco Damiano Sferlazzo – l’ultimo scoglio lo abbiamo superato dopo lo sciopero di dieci giorni per il mancato arrivo del traghetto che ha messo in ginocchio Lampedusa e ancora di più Linosa. Le colonnine sono state tarate, dopo la licenza commerciale è giunta anche quella fiscale per lo scarico delle accise che gravano sulla benzina e adesso ogni cosa è regolare”.
I linosani adesso, a bordo delle loro auto, fanno la fila alla pompa per poi raggiungere gli appezzamenti dove ad aspettarli c’è il trattore con il quale tutti, o giù di lì, lavorano una terra ricca e bella, dalla quale ricavano soprattutto lenticchie gustose e apprezzate anche sulla terraferma. Hanno finito di considerarsi un’eccezione, almeno per quanto riguarda la benzina, che ha reso un po’ più raccolta un’Isola già piccola, ma grande per la generosità di chi la abita.
(Nino Arena – Ufficio Migrantes Messina)