Abitanti Digitali Convegno nazionale
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Non conclusioni ma aperture...   versione testuale







"Queste non sono conclusioni ma aperture", ha detto Mons. Claudio Giuliodori nell'intervento finale di "Abitanti digitali", al termine della tavola rotonda di sabato 21 maggio. C'è un sentire ecclesiale diffuso e condiviso, ha aggiunto, ci sono sinergie crescenti e c'è un patrimonio di risorse umane che si sta rafforzando. Il digitale deve portare un ulteriore salto di qualità, senza eccessive mitizzazioni e con il sano realismo che anche durante queste giornate ci ha accompagnato.
Abitare il digitale da cattolici, ha detto ancora il vescovo Giuliodori, vuol dire starci "fino in fondo" (secondo il principio dell'incarnazione), senza però lasciarcene "risucchiare".
Il nostro modello rimane Cristo via, verità e vita, che ci chiama a camminare da pellegrini, a cercare la verità, a creare vita piena ed autentica.
La sfida educativa, ha proseguito il presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, ci chiede di educare in spirito e verità, cercando uno scambio (diacronico) tra le generazioni ed una interazione (sincronica) tra le persone, e soprattutto in uno stile di "inculturazione", attenti a tutte le dimensioni della persona e al contesto territoriale in cui vive.
Da padre Matteo Ricci, ha detto concludendo il vescovo di Macerata, dobbiamo imparare a metterci in gioco senza limiti, a "farci tutto a tutti", ad essere creativi nello Spirito.
Le ultime parole del convegno "Abitanti digitali" sono state quelle di mons. Pompili, che ha ringraziato tutti con grande calore.
"Sinonimo di abitare", ha concluso il direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali, "è toccare, anzi rintoccare. Come la campana buca la coltre dell'indifferenza con il suo suono che evoca spiritualità ed introduce un elemento verticale, che conduce a Dio, così siamo chiamati ad essere persone trasparenti, che siano una affidabile risonanza del Vangelo. In questo modo siamo chiamati a contagiare la nostra esperienza di fede, toccando e rintoccando.
Dopo Abitanti digitali, ha annunciato mons. Pompili, il cammino che abbiamo intrapreso proseguirà privilegiando occasioni di confronto e condivisione il più possibile non frontale e soprattutto valorizzando il nodo strategico degli uffici diocesani per le comunicazioni sociali.