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Sacra di San Michele Arcangelo in Val di Susa   versione testuale
Torino, 26 – 27 marzo 2011
Sacra di San Michele Arcangelo in Val di Susa
Pellegrinaggio di devozione
Torino, 26 – 27 marzo 2011
 
 
Un percorso di devozione al Santo Patrono della Polizia di Stato che ci renda sempre più coscienti del bene che riceviamo nel quotidiano della vita. I Cappellani della Polizia di Stato delle Marche invitano tutti a partecipare alla edificazione di un tempio fatto di uomini di fede che siano autentico riferimento di pace e sicurezza per la nostra società. Questo percorso che dal Santuario del Gargano lo scorso anno ci porterà alla Sacra di Val di Susa in questo e nel futuro in altri Santuari di Europa, trae origine dalla Chiesa di del Monte Camiliano in Arcevia, dove anche quest’anno celebreremo la memoria di San Michele. La proposta che vi offriamo è quindi un passo nella fede e nella costruzione di una amicizia che consolidi la nostra volontà di bene. Onde consentire a tutti di partecipare proponiamo un articolato programma di viaggio.
Con questo desiderio di riconoscimento nella vita di fede sabato 26 marzo alle quattro di mattina siamo partiti alla volta di Torino per vivere una due giorni intensa e affascinate, ben coscienti, che solo una grande disponibilità poteva renderci capaci di riconoscere il "volo dell'angelo"; cioè quella particolare devozione al San Michele, che ha segnato le strade d'Europa rendendola una unità non solo politica.
La cosa che ci è  più piaciuta nel corso del viaggio è stata l'accoglienza, che abbiamo ricevuto a Torino sia nelle tue visite che abbiamo compiuto al Museo Egizio e alla Venaria, ma anche nei ristoranti e nell'albergo di Nichelino, un grande quartiere periferico di Torino dove abbiamo dormito e dove il sabato sera con grande accoglienza il Parroco locale ci ha consentito di celebrare la Santa messa.
Ma la cosa più affascinante del viaggio è stata la Sacra, un luogo dove è possibile toccare con mano e percepire nello spirito la vertigine di un desiderio profondo di perfezione, mentre tutto intorno si esprime nell'arditezza della costruzione una volontà grande di libertà. Lì è stato possibile un riconoscimento della figura di un San Michele, che posa l'arma del desiderio di pace di unità, come la proposta di una povertà del cuore, che si apre al perdono e alla Misericordia di Dio. L'accoglienza da parte del rettore del santuario simpatica e vivace ha visto la sottolineatura del gemellaggio con il nostro San Michele sul Monte Camiliano al momento dell'inizio della salita dello scalone detto dei morti con la consegna di una pietra al Sindaco di Arcevia che ha partecipato all'iniziativa insieme a un folto gruppo di cittadini.
Il gruppo dei partecipanti comprendeva inoltre una rappresentanza del’ANPS sezioni di Senigallia e Ancona e alcune famiglie di poliziotti in servizio.