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Denis Kibangu Malonda   versione testuale
Coordinatore etnico nazionale per gli Africani francofoni

RELAZIONE
Dopo più di un secolo dalla sua seconda Evangelizzazione, il cammino di Cristo nei popoli africani è una realtà visibile agli occhi di tutta la Chiesa e non può nascondersi una certa soddisfazione per tutti. Basta pensare in ultimo al bilancio che esso ha portato al primo Sinodo speciale dei Vescovi per l’Africa nel 1994 e l’ulteriore evoluzione coronata dall’ultimo Sinodo dello scorso ottobre 2009.
 
 
L’Africa può essere guardata come Chiesa e non solo più come il mendicante Lazzaro. Oggi è chiaro che essa come popolo, cultura e Chiesa cerca di offrire tanta umanità che si fa sempre più carente qua e là. Tuttavia, il cammino è sempre più arduo in vista della missione e la salita sempre più ripida per l’evangelizzazione. In effetti, più si va avanti più emergono sfide profondamente radicate nell’anima della cultura e il missionario non può fermarsi e non può risparmiarsi di affrontare tutte le realtà che il cristianesimo incontra e scontra nel dialogo con le culture. Ma quello che ancora di più rende preoccupante la situazione dell’Africa e degli africani è proprio tutto il peso della situazione geopolitica e socioeconomica, la quale incide in modo determinante su tutto il contesto religioso di questi popoli.