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Sussidio Quaresima 2011 - I trasfigurati nella città dell'uomo
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 Sussidio Quaresima 2011 - II Domenica - I trasfigurati nella città dell'uomo 
Riconciliazione e cittadinanza
I trasfigurati nella città dell'uomo   versione testuale
Colui che celebra l’Eucaristia nella festa di Cristo, nella sua quotidianità tiene accesa per la città dell’uomo la luce della speranza in Cristo.
 
La Trasfigurazione di Gesù sembra a prima vista priva di ogni attinenza con aspetti politici e sociali: Gesù porta con sé solo pochi dei discepoli, per vivere quella che appare una esperienza di tipo mistico, vissuta nell’intimità, separata dal reale. Già questo però ha una sua importanza: il valore della persona viene sganciato dalla sua appartenenza a un gruppo di pressione sociale, a un’entità consistente e capace di istituire rapporti di forza: Gesù annuncia che la persona, il singolo, ha un valore in se stesso, perché è fratello/sorella di Cristo, figlio amato del Padre.
D’altra parte i discepoli non hanno un valore solo come singoli: dialogando con Mosè ed Elia Gesù mostra che la storia di Israele sta per giungere al compimento: egli è destinato a trionfare anche se la persecuzione e l’odio sembrano prevalere, e i suoi discepoli saranno i continuatori della sua missione, per formare il nuovo popolo di Dio. Gesù risorto è il termine di un lungo percorso che deve passare attraverso la Passione: e i discepoli, custodendo il suo ricordo, potranno un giorno testimoniarlo al mondo.
Discepolo di Gesù è dunque chi crede nel valore del singolo e della persona, anche in un mondo che sembra andare verso l’appiattimento e la massificazione; discepolo di Gesù è colui che conserva la speranza, anche quando tutto sembra bloccare ogni movimento di ricerca del bene comune; discepolo di Gesù è colui che non si lascia scoraggiare dalla prospettiva del fallimento, ma continua a donarsi come il suo maestro, costituendo nel mondo una nuova comunità, capace di indicare il senso della storia.