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Sussidio Quaresima 2011 - Fragilità come invocazione di un compimento
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 Sussidio Quaresima 2011 - II Domenica - Fragilità come invocazione di un compimento 
Riconciliazione e fragilità
Fragilità come invocazione di un compimento   versione testuale
Il credente riconciliato mantiene la speranza nella risurrezione e trasfigurazione ad immagine di Cristo.
 
L’esperienza della trasfigurazione è annuncio di un futuro glorioso. L’umanità di Gesù nasconde una presenza del tutto speciale di Dio: ai suoi discepoli, coloro che sono capaci di ascoltarlo, è dato di riconoscerla, ed è dato l’invito ad attendere il pieno compimento. Il discepolo che segue il Maestro sul monte, che accetta di scoprire fino in fondo il progetto di Dio, scopre che anche la propria umanità limitata e fragile è destinata a ricevere il dono della stessa gloria di Cristo.
La presenza di Mosè ed Elia sul monte mostra tutta la lunghezza e la lentezza del cammino che porta fino a Gesù: Dio entra nella storia umana accettandone fino in fondo il limite. Anche la comprensione dei discepoli, nel momento della trasfigurazione, appare imperfetta, e ciò vale anche per noi, uomini del terzo millennio, da un lato costantemente tentati di ignorare le proprie frontiere, dall’altro costantemente ricondotti alla realtà del peccato che cancella ogni illusione.