Sussidio Avvento-Natale 2014 - Giovani - 4 gennaio - II domenica dopo Natale 
4 gennaio - II domenica dopo Natale   versione testuale
Aperti ad ogni uomo

Fare memoriale del mistero dell’incarnazione ci ricorda che Dio si è donato completamente all’uomo, non risparmiando di compromettersi pienamente. Nonostante la sua divinità ha scelto di abitare con l’uomo, di assumere la sua fragilità. Non ha prediletto una categoria, ha scelto ognuno. Da  cristiani diciamo di amare tutti, ma nella realtà dei fatti il nostro amore è solo per quelli che corrispondono alle nostre aspettative. Le nostre amicizie sono dettate da alcune preferenze. Non riusciamo a voler bene in modo libero. Lo sforzo che il Natale ci chiede è quello di aprirci in maniera incondizionata per far risplendere nella nostra vita l’amore e l’accoglienza di Gesù.

 
#viciniachihapersotutto
 
“Sono partito con la mia famiglia, mia moglie e i miei figli, per andare a prestare aiuto alla gente che ne ha bisogno”. Così Matteo, giovane volontario di Caritas, ha lasciato la sua diocesi dove prestava servizio da sempre per andare prima in Indonesia, causa tsunami, e dopo nelle Filippine.
Arrivato a Roxas ha trovato solo distruzione a causa del tifone che ha colpito le Filippine. I segni sono ancora visibili sui resti delle capanne di pescatori e contadini e soprattutto sui volti di chi ha perso tutto.
Grazie all’arrivo dei primi fondi, Matteo e i volontari Caritas hanno potuto portare cibo, tendoni per le case, ma anche pentole, stuoie, dentifrici e spazzolini.
L’esperienza di Matteo è iniziata tanto tempo fa, insieme a sua moglie. “Certo ora è diverso – commenta – perché anziché due siamo quattro, ma vediamo cosa ci riserva il futuro”.
“Abbiamo lavorato per costruire case più solide e dare i primi aiuti a pescatori e contadini che hanno perso tutto per provare a ricominciare. Dopo tanta distruzione ci rendiamo conto che bisogna ricostruire non solo le strutture, ma le vite e aiutare queste persone a ricominciare a credere nel futuro”.
“Pian piano, grazie ai fondi, abbiamo visto le prime ferite cicatrizzarsi e le lacrime trasformarsi in sorrisi”. Sorrisi che ripagano Matteo e la sua famiglia di una scelta radicale che li ha portati in un paese altro, lontano dalla routine ma anche dalle comodità per farsi vicino a chi ha perso tutto, vicino ad ogni uomo.