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Reimpostare il rapporto Migrazioni-Mass Media


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/02


REIMPOSTARE IL RAPPORTO MIGRAZIONI-MASS MEDIA
di Silvano Ridolfi
Fu il Papa S. Pio X nel 1914 ad istituire la Giornata Nazionale delle Migrazioni. Scopo Sembra strano. Ed invece per l’esperienza è una costante: l’immigrazione fa cronaca quasi solamente per i delitti, le devianze, il disturbo sociale. Così è stato per i nostri italiani in Usa prima, in Europa poi, in Sud America meno. Ed anche da noi in Italia. è una osservazione che emerge da diversi interventi in questo numero della rivista, dedicato preponderatamente al rapporto mass-media e migrazioni. Il servizio pastorale ai Rom e Sinti arriva anzi ad una precisa accusa alla stampa di essere la prima responsabile degli stereotipi negativi nei confronti degli zingari.Era opportuno, quindi, trattare questo tema importante della correlazione e/o servizio tra mezzi di informazione sociale e migrazioni. Perché le migrazioni hanno bisogno della mediazione di questi mezzi per un dialogo con le comunità locali, che vada dalla giusta comprensione delle identità e diversità alla dovuta integrazione vicendevole. Altrimenti è scontro ed incomprensione. Ed il problema, invece di risolversi, si aggrava a danno di tutti.Si impongono pertanto alcune precise considerazioni:1) le migrazioni devono fare uno sforzo ulteriore per essere comprese; ciò che vuol dire, tra l’altro, la volontà di comprendere la mentalità o cultura del paese ospitante (lingua, costumi, esigenze) senza pretendere di sovvertirla: e per questo devono instaurare un dialogo alla base, nel rapporto di vita con gli ospitanti (buon vicinato, partecipazione ad alcune iniziative, rispetto delle regole di convivenza sociale,...) servendosi anche degli strumenti a loro disposizione (pubblicazioni, volontini, ecc.) e, non da ultimo, “raccontandosi” nei mass-media locali;2) i mezzi di comunicazione sociale, a loro volta, devono superare la soglia della cronaca - mai limitata al fatto scandalistico o deviante e che, detto per inciso, non va mai generalizzato, ma personalizzato - sforzandosi bensì di comprendere la cultura degli ospiti, tenendo conto delle loro più diffuse consuetudini e illustrando i valori costitutivi della loro cultura, non di rado complementari ai nostri;3) il terreno su cui particolarmente muoversi è pertanto quello della vita vissuta - le feste, la scuola, la famiglia, il culto - nelle loro più profonde ragioni e più comprensibili motivazioni.Sono alcune semplici e generali indicazioni utili per un dialogo costruttivo che sia aperto alle novità che colmano lacune ed arricchiscono entrambi - autoctoni ed immigrati - e rappresentano un reale progresso sociale verso la comunità mondiale dei popoli.I periodici e la radio-Tv cattoliche hanno al riguardo un compito specifico e prioritario di saper far emergere la cattolicità degli autentici valori umani.