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2009: Anno europeo della creatività e dell'innovazione (D. Licata)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 1/09


Il 2009 sarà “l’Anno Europeo della creatività e dell’innovazione” con lo slogan “Immaginare-Creare-Innovare”. L’obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza dell’importanza della creatività e della innovazione in quanto competenze chiave, nell’epoca della globalizzazione, per lo sviluppo personale, sociale ed economico. L’Unione si è posta la finalità di rafforzare l’Europa in un contesto di concorrenza globale stimolando in tutti i cittadini il potenziale creativo e innovativo.
Il documento ufficiale presentato dalla Commissione (COM 2008, 159 definitivo) parte dal presupposto che “la capacità innovativa è vincolata dalla creatività quale attributo personale basato su competenze e valori culturali e interpersonali. Per sfruttarne l’intero potenziale, occorre renderla universalmente accessibile”. A tal proposito, viene richiamato il ruolo fondamentale dell’istruzione e della formazione e l’apprendimento permanente così come l’informazione e la ricerca, rappresentano importanti strumenti a sostegno di tale obiettivo.
“La creatività è una dote umana che si palesa in molti ambiti e contesti, ad esempio nell’arte, nel design e nell’artigianato, nelle scoperte scientifiche e nell’imprenditorialità, anche sul piano sociale”. Detto in altri termini, la creatività è una dote che appartiene all’essere umano in quanto tale e che caratterizza ogni sfera del suo essere: cultura, formazione, professionalità acquisite nel tempo e finanche l’aspetto religioso e di fede.
Ma cosa è l’innovazione? “L’innovazione è la riuscita realizzazione di nuove idee, per cui la creatività è la condizione sine qua non dell’innovazione. Nuovi prodotti, servizi e processi, o nuove strategie e organizzazioni presuppongono nuove idee e associazioni tra queste. Possedere competenze quali il pensiero creativo o la capacità proattiva di risolvere problemi è pertanto un prerequisito tanto nel campo socioeconomico quanto in quello artistico”. L’Anno Europeo servirà proprio a collegare le arti e la tecnologia, due mondi troppo spesso visti come antitetici e scollegati.
La relazione tra competenza e innovazione è fortemente dinamica: “le attitudini, nonché le capacità e le competenze personali contribuiscono ad orientare l’innovazione e questa, a sua volta, contribuisce a modificare la domanda di qualifiche, a livello sia sociale che societario”. In altri termini, i processi di innovazione sono caratterizzati da intercorrelazione, interdisciplinarietà e focalizzazione su obiettivi ben precisi. Da queste caratteristiche non può che derivare una domanda sempre più forte di competenze ben definite come ad esempio la capacità di apprendere e interagire efficacemente con gli altri e quindi, di conseguenza, la nascita di un atteggiamento più favorevole al cambiamento e alla interrelazione con il diverso.
Ed è proprio a questo punto che l’idea europea si incrocia con il mandato della Fondazione Migrantes ovvero quello di analizzare, operare e orientare il mondo attuale all’interno dei processi di mobilità umana.
Vivendo attualmente in un mondo globalizzato con società sempre più culturalmente diversificate, le competenze interculturali e interpersonali sono essenziali affinché i cittadini possano disporre degli strumenti necessari per partecipare, in modo efficace e costruttivo, alla vita sociale e professionale.
“Le qualità fondamentali, pilastri della capacità creativa e innovativa, sono la motivazione e lo spirito di iniziativa. I fondamenti di tali qualità si acquisiscono nelle prime fasi dello sviluppo personale”, ma capita che l’attenzione per la creatività sia massima nei programmi di studio dei primi anni di scuola salvo poi decrescere drasticamente con l’avanzare del percorso educativo e formativo. Il sistema educativo e formativo moderno è chiamato dunque a una grande sfida ovvero quella di mantenere vivo l’interesse lungo tutto il percorso scolastico attraverso la realizzazione di nuovi metodi di apprendimento e l’incentivo anche a seguire attività che esulino dall’ordinarietà dei percorsi.
«La creatività e la capacità di innovare - ha detto Jàn Figel commissario all’istruzione, la cultura, la formazione e la gioventù alla vigilia del lancio della campagna - sono qualità umane fondamentali. Con questo Anno Europeo, vorrei far sì che i cittadini europei comprendano che promuovendo i talenti umani e la capacità umana di innovare, si può dare vita a un’Europa migliore e aiutarla a sviluppare tutto il suo potenziale sia economico che sociale».
Il 7 gennaio 2009 l’Anno Europeo è stato inaugurato a Praga alla presenza del Presidente della Commissione Manuel Barroso e del Premier ceco Mirek Topolànek. Lo stesso giorno ha visto il lancio di un apposito sito web (http://www.create2009.europa.eu/).
L’idea di riservare questo anno appena iniziato alla creatività e all’innovazione può sembrare davvero in controtendenza rispetto alla crisi avvertita a livello mondiale e che non ha risparmiato nemmeno l’Europa.
Vero è, d’altra parte, che in questo momento proprio la creatività e l’innovazione possono essere chiavi importanti per riuscire a trovare soluzioni al superamento di questo periodo di recessione che è contemporaneamente finanziaria e sociale.
Siamo tutti chiamati ad operare questa riscoperta della creatività, dote nascosta in ciascuna persona, tanto i giovani e i giovanissimi che gli adulti e gli anziani. È un percorso che dovrebbe portare ad una maggiore collaborazione tra classi di età lontane e a volte antitetiche, magari scoprendo formule di cooperazione nuove e inattese.
Questo Anno chiama tutti gli europei a scoprirsi come persone curiose dove la curiosità è quella molla che spinge ad andare verso situazioni inattese senza paure ma con decisione e tenacia aprendosi all’incontro e alla collaborazione con ciascuna persona incontrata senza distinzioni di razza, religione, età. Intersecando le vite, le esperienze e le professionalità di ciascuno ci si augura di mettere in pratica quel concetto così caro alla Fondazione Migrantes dell’incontro tra diversi che produce inevitabilmente ricchezza perché non è una sottrazione ma un’aggiunta di caratteristiche finalizzata ad una evoluzione e non a una involuzione.